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E’ Marco Pescarolo il primo Infermiere europeo laureato in Cina. 4 anni di corso e ora lavora in un ospedale del Guangxi.

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Marco Pescarolo ha 34 anni e si è laureato in Infermieristica con Medicina Cinese all’Università di Nanning. Ecco la sua storia.

Marco Pescarolo è originario della provincia di Bergamo e con precisione di Grassobbio. Ha 34 anni e in Italia studiava Economia e Commercio all’Università bergamasca. Per le sue vicissitudini di vita si è ritrovato un bel giorno a prendersi cura della nonna morente. Da allora ha scoperto la passione per la salute, l’assistenza e la medicina in generale. La sua storia è raccontata sulle pagine de L’Eco di Bergamo dal collega Luca Bonzanni.

In Cina ha trovato l’amore.

Dopo un viaggio in Cina ha incontrato Christina, la sua attuale moglie. Un colpo di fulmine ad un incrocio ed è scattato subito l’amore tra i due. E’ accaduto tutto a Guilin, caratteristica città metropolitana del Guangxi: “ho chiesto in inglese delle indicazioni ad una ragazza incontrata per strada, lei mi ha risposto in un inglese fluente e inaspettato; mi sono subito innamorato della sua beltà e della sua delicatezza; abbiamo iniziato a frequentarci e poi ci siamo fidanzati”.

La decisione di tornare in Cina per amore e il breve trascorso in Italia.

In Cina Marco era rimasto solo un mese, ma nel 2015 ha deciso di tornare in Asia per ritrovare il suo amore. In breve tempo si sono sposati e lui, dopo un periodo passato in Italia a lavoricchiare, ha deciso di iscriversi all’Università in Cina studiando Infermieristica (mediante la Medicina tradizionale cinese): “All’epoca in Italia lavoravo come magazziniere, ma il mio lavoro non mi soddisfaceva. Volevo cambiare, per questo abbiamo pensato di andare in Cina. Ho scelto di seguire la mia strada e provare a diventare infermiere”.

Correva l’anno 2014, dopo questo viaggio in oriente la vita di Marco cambierà radicalmente. “è un luogo che mi ha sempre incuriosito. Tra l’altro praticavo Aikido (una arte marziale, ndr), l’Oriente mi affascinava, e allo stesso tempo mi stavo interessando di agopuntura: la Cina era una buona meta”.

Ora Marco e Christina vivono a Baise nella regione del Guangxi nella Cina meridionale.

Si è laureato in Infermieristica con Medicina Cinese nel 2022.

Marco si è iscritto all’Università di Nanning, ma all’inizio non è stato facile, ha dovuto imparare perfettamente la lingua cinese prima di accedervi: “non ho trovato difficoltà, il cinese è più facile di quanto si possa credere”. Si è laureato a metà del 2022.

Prima di iscriversi all’Università ha dovuto imparare il cinese fluente.

“A fine 2017 ho iniziato subito a studiare per arrivare al fatidico quarto livello di lingua cinese, cioè il livello di competenze linguistiche richiesto per essere ammessi all’università, e a giugno 2018 ho superato l’esame – spiega Pescarolo – a settembre dello stesso anno si spalancano così le porte dell’Università di Nanning, la capitale del Guangxi, dove mi iscrivo al corso di Infermieristica con Medicina cinese, un percorso quadriennale per infermieri ma che comprende anche importanti nozioni di medicina”.

L’esperienza incredibile nel Campus cinese.

“Ho vissuto in questo campus immenso, modernissimo: l’organizzazione cinese vuole che se studi in un campus devi esserci totalmente immerso, tagliato fuori dalle distrazioni. Era davvero come una grande città, al suo interno c’erano tutti i servizi che trovi normalmente in una metropoli” – aggiunge Marco, che tutti i giorni attraversa una regione immensa come il Guangxi con treni ultra-veloci per raggiungere il luogo di lavoro.

In Cina l’organizzazione sanitaria è spettacolare.

“Ho concluso l’ultimo anno di studio con un tirocinio presso l’ospedale Ruikang, un policlinico legato all’università – aggiunge Marco – ho trovato un’organizzazione davvero efficiente, un’esperienza importante. Ho fatto pratica in tutti i reparti, stando circa un mese in ciascuno. Il periodo in Nefrologia è stato quello che mi ha maggiormente segnato, ricordo ancora nitidamente i primi due pazienti che abbiamo operato, in condizioni critiche”.

Ha affrontato la Pandemia Covid in prima linea.

Si è trovato a fronteggia dapprima come Studente Infermiere e poi come Infermiere la Pandemia Covid in prima linea: “Wuhan è molto lontana da dove vivo io, i lockdown sono stati molto differenziati a seconda delle realtà. Nella mia esperienza posso però dire di averla vissuta tutto sommato bene: di drammi, qui, non se ne sono visti. Il campus si è subito adeguato alle nuove condizioni, introducendo le lezioni online. Più in generale c’erano controlli seri: a Nanning per esempio ogni stazione della metropolitana aveva un punto per sottoporsi gratuitamente a un tampone ogni volta che ne avevi la necessità, mentre per chi come me lavorava in ospedale il test era una volta alla settimana”.

Gli Italiani e l’enorme richiesta di Infermieri in Cina.

E’ molto legato all’Italia e qualche volta ritorna nella Bergamasca e fa parte dell’Ente Bergamaschi nel Mondo. Cerca continuamente connazionali in Cina. Non gli è stato possibile durante la fase pandemica più cruenta. In Cina ci sono tantissimi Italiani che si sono realizzati in vari ambiti, ma finora non ha trovato nessuno che faccia il suo stesso lavoro: “qui gli infermieri sono valorizzati e c’è una grande richiesta; mi auguro che qualcun altro possa fare la mia stessa esperienza”.

Buon lavoro Marco!

Dott. Angelo Riky Del Vecchio
Dott. Angelo Riky Del Vecchiohttp://www.angelorikydelvecchio.com
Nato in Puglia, vive e lavora in Puglia, Giornalista, Infermiere e Scrittore. Già direttore responsabile di Nurse24.it, attuale direttore responsabile del quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it. Ha al suo attivo oltre 15.000 articoli pubblicati su varie testate e 18 volumi editi in cartaceo e in digitale.
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