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Corsi di Laurea Professioni Sanitarie. Mastrillo: “calano anche in Puglia, ma meno che nel resto d’Italia”.

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Ammissioni ai corsi di laurea delle professioni sanitarie in Puglia: calo delle domande e aumento dei posti.

Il 14 settembre 2023 si svolgeranno gli esami di ammissione ai corsi di laurea delle professioni sanitarie nelle Università della Regione Puglia. Sono state presentate 5.565 domande di ammissione su 1.589 posti a bando, per un rapporto di domande su posto di 3,5. I dati sono stati sintetizzati da Angelo Mastrillo, docente dell’Università di Bologna e segretario della Conferenza Nazionale dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie.

A livello nazionale, il numero delle domande è calato del 8,6%, mentre i posti a bando sono aumentati del 3,2%. Il rapporto di domande su posto è quindi passato da 2,2 a 2,0.

Le Università della Puglia hanno registrato un calo delle domande del 3,3%, con un rapporto di domande su posto di 3,5.

La situazione è diversa per le singole sedi universitarie. L’Università di Bari ha registrato un calo delle domande del 17,6%, con un rapporto di domande su posto di 3,5. La LUM Casamassima ha registrato un aumento delle domande dell’1,1%, con un rapporto di domande su posto di 1,5. L’Università del Salento ha registrato un aumento delle domande del 61,7%, con un rapporto di domande su posto di 2,4. L’Università di Foggia ha registrato un aumento delle domande del 3,6%, con un rapporto di domande su posto di 2,4.

Ma cosa sta accadendo?

Il calo delle domande di ammissione ai corsi di laurea delle professioni sanitarie è un fenomeno che si sta registrando da alcuni anni. Le cause sono molteplici, tra cui la crisi economica, la difficoltà di trovare lavoro e la minore attrattività di queste professioni.

L’aumento dei posti a bando è una risposta alle esigenze del sistema sanitario nazionale, che necessita di nuovi professionisti sanitari. Tuttavia, l’aumento dei posti non è sufficiente a compensare il calo delle domande.

In Puglia, la situazione è leggermente diversa rispetto al resto del Paese. Le Università della Regione hanno registrato un calo delle domande inferiore alla media nazionale. Questo è probabilmente dovuto alla maggiore attrattività di queste professioni in Puglia, dove il sistema sanitario è in forte espansione.

Quali potranno essere le cconseguenze?

Il calo delle domande di ammissione ai corsi di laurea delle professioni sanitarie potrebbe avere conseguenze negative per il sistema sanitario nazionale. È probabile che si verifichi una carenza di professionisti sanitari, soprattutto nei settori più richiesti, come l’infermieristica.

Per affrontare questo problema, è necessario adottare misure per rendere queste professioni più attraenti, come ad esempio:

  • Aumentare i salari e le condizioni di lavoro;
  • Migliorare la formazione e la carriera professionale;
  • Promuovere la conoscenza di queste professioni tra i giovani.

Manca la coesione professionale e l’essere una squadra compatta.

Il problema reale, tuttavia, è che tra gli Infermieri, gli Infermieri Pediatrici, le Ostetriche e il resto delle Professioni Sanitarie non vi è la stessa coesione e corporazione che esiste tra i Medici Chirurghi e gli Odontoiatri.

Ricapitolando.

Giovedì 14 SETTEMBRE esami di ammissione ai Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie nelle Università della Regione Puglia per Infermieri, Fisioterapisti e altri. Sono 5.565 le domande di ammissione su 1.589 posti a bando. Un posto ogni 3,5 concorrenti, rispetto al 2,3 nazionale.

“Per gli esami per l’ammissione ai 22 Corsi di Laurea per Infermieri, Fisioterapisti, Tecnici sanitari e altre Professioni Sanitarie nei 40 atenei statali per 61.783 studenti che hanno presentato domanda su 32.078 posti a bando di cui la maggioranza, quasi 20.000 posti sono per Infermieri” – spiega Mastrillo.

“Cala in generale il numero delle domande presentate nelle Università statali da 67.704 dello scorso anno alle attuali 61.783, pari al -8,6%. Considerando anche le sette Università non statali, in totale, su 34.040 posti a bando le domande sono circa 66.574, meno delle 72.736 dello scorso anno, pari al -8,5%” – aggiunge il docente bolognese, ma di origini pugliesi (è nativo di Rignano Garganico, in provincia di Foggia).

Sul totale delle 47 Università, di cui 7 non statali, continua quindi il trend medio negativo del -6,8% di domande di ammissione presentate lo scorso anno.

Tutto ciò mentre si rileva l’ulteriore aumento dei posti a bando con +3,2%, da 32.998 a 34.040, con un rapporto delle domande su posto (D/P) pari a 2,0 che scende dal 2,2 del 2022 e dal picco massimo di 4,9 registrato nel 2011.

Cosa accade in Puglia?

“Per quanto riguarda la situazione delle Università fra le varie Regioni per le Professioni sanitarie ci sono differenze fra tre in aumento e tutte le altre in calo: fra queste le due Università della Puglia con -3,3%, da 5.753 a 5.565 sui 1.589 posti a bando” – chiosa Mastrillo.

Questa situazione sta determinando un rapporto domande su posto di 3,5 che è più basso del 3,8 dello scorso anno:

  • Bari -17,6% da 3.843 dello scorso anno a 3.168 su 991 posti, con D/P di 3,5 minore del 3,9 dello scorso anno.
  • LUM Casamassima +1,1%, da 179 a 181 su 120 posti a bando con rapporto di 1,5
  • Salento +61,7%, da 295 a 477, su 196 posti che sono raddoppiati rispetto allo scorso anno per il passaggio della sede di Tricase che prima era sede distaccate dell’Università di Bari. Con D/P di 2,4
  • Foggia +3,6% da 1.372 a 1.324 su 582 posti con rapporto D/P di 2,4 su 2,5 scorso anno.

L’Università di Foggia copre anche una parte dell’offerta formativa della Regione Basilicata per gli Infermieri, con 49 posti a Matera e 25 a Lagonegro.

Insomma cala fortemente la domanda a Bari, mentre aumenta leggermente alla Libera Università Mediatica di Casamassima e a Foggia. Cresce esponenzialmente in Salento.

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