Ministro Speranza al Congresso Fnopi: Infermieri professionisti fondamentali per sanità futura disegnata da PNRR, risorse andranno di pari passo con riforme.
“Dobbiamo lavorare insieme per capire come competenze e formazione possono essere sviluppate al meglio, anche rivedendo le modalità di programmazione della spesa, abbattendo i tetti e tenendo presente che tutto in sanità va sviluppato, ma senza le persone, le donne e gli uomini del Ssn, non si fa la salute e certi risultati non si ottengono. E se cresce il Pil è perché il nostro Ssn ha saputo reggere più di altri: questo lo terremo presente perché, come ha detto Papa Francesco, peggio di questa crisi c’è solo il rischio di sprecarla”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza si è rivolto alla platea del secondo Congresso Nazionale Fnopi, che si è svolto questa mattina a Roma al Teatro Ambra Iovinelli.
L’intervento della Presidente Barbara Mangiacavalli.
Un intervento interrotto più volte dagli applausi, e che ha fatto da eco alle parole della presidente Barbara Mangiacavalli sul ruolo chiave degli infermieri nel Servizio Sanitario Nazionale, non solo durante la pandemia, ma per la sanità del futuro ridisegnata dal PNRR. Non senza sottolineare, beninteso, alcune gravi criticità da superare al più presto. In primis la carenza di personale e l’urgente “equiparazione di diritti e doveri e specificità con quelle delle altre categorie professionali perché tutti siano sullo stesso piano”. Per non parlare dei “problemi di responsabilità anche dirigenziale e di retribuzione visto che gli infermieri italiani sono tra i meno pagati d’Europa”. E di questo la Federazione ne sta discutendo con Istituzioni e Parlamento.
Se è vero poi che il modello sta andando verso una necessaria rete sanitaria territoriale, che sia capillare e di stretta prossimità al cittadino, “a casa delle persone”, allora significa che è il momento di un cambio di marcia sul piano delle politiche di attuazione. In tal senso “occorrono – ha aggiunto la presidente Mangiacavalli – appropriatezza e integrazione sociosanitaria per dare la possibilità di rispondere in modo personalizzato alle necessità delle famiglie” con un occhio di riguardo a cronicità e fragilità. E si renderà “necessario, tra l’altro, personale sanitario specializzato e formato, con compensi e possibilità di carriera adeguati”. In questa ottica è l’infermiere “il naturale ‘collettore’ sia delle professioni tra loro che tra le professioni e i cittadini”.
Le precisazioni del ministro Roberto Speranza.
Un infermiere che continuerà a fare ciò che ha sempre fatto, in quanto, come ha sottolineato anche il ministro Speranza nel ringraziare la categoria, “gli infermieri italiani ci sono sempre stati”. Ma ora che è finita la stagione dei tagli, servono risorse e riforme per realizzare sul serio questo nuovo modello assistenziale che vede ospedali e case di comunità alla stregua di scatole vuote. Sullo sfondo il contratto del comparto sanità in Aran di cui non si vedono ancora gli sviluppi, e tutta la drammatica questione del recupero delle liste d’attesa e le prestazioni inevase da affrontare nel minor tempo possibile. Insomma c’è ancora tanta strada da fare, eppure il clima che si respira oggi è assai diverso da quello di prima.
Il plauso agli Infermieri di Silvio Brusaferro dell’ISS e di alte personalità del mondo politico e della formazione.
A maniferstarlo durante il congresso Fnopi molte personalità istituzionali intervenute, tra cui: Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, che ha sottolineato il valore del fare rete e dell’integrazione professionale al servizio della comunità; e il coordinatore della commissione salute delle regioni, Raffaele Donini, che ha definito gli infermieri “spina dorsale del SSN”, da inserire nella govenance così come ha fatto la regione di cui è assessore alla salute, l’Emillia-Romagna, che ha introdotto la figura del direttore assistenziale. “C’è chi parla e chi fa le cose – ha detto – credo che le Regioni possano essere quelle che le cose le fanno”.
Anche Carlo Della Rocca, presidente Conferenza Permanente Facoltà Medicina e Chirurgia ha denunciato la carenza di infermieri, affermando che l’università è pronta a fare la sua parte per “investire in preparazione e in docenze infermieristiche”, invocando linee guida precise “per garantire la qualità della formazione”. Ma in ogni caso resta il nodo centrale: mancano all’appello decine di migliaia di professionisti.
L’apporto dell’Agenas agli Infermieri, parla il direttore Domenico Mantoan.
“Ce ne vogliono almeno 17.130 per le terapie intensive e subintensive negli ospedali – ha rilevato Domenico Mantoan, direttore generale Agenas – e da 27mila a 34mila per l’assistenza territoriale”, senza contare che entro il 2027 andranno in pensione 36mila infermieri.
Unanime il coro dei ringraziamenti: da Roberto Fico, presidente della Camera dei deputati, a Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato; dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a Francesco Paolo Figliuolo, Commissario straordinario Covid. Tutti hanno inviato agli infermieri un video-messaggio per ricordare la loro grande professionalità e gentilezza.
Infermieri fondamentali per la vaccinazione dei bambini: parola di Figliuolo.
“Oggi è partito anche un altro tassello importante della campagna – ha annunciato Figliuolo – quello della vaccinazione ai bambini, per la quale è ancora più importante la vostra presenza, il vostro sorriso, la vostra competenza e gentilezza che ho toccato con mano anche durante le somministrazioni a cui mi sono sottoposto”.
Per rendere omaggio agli infermieri vittime del Covid, la cerimonia si è aperta con l’esecuzione commossa del Silenzio, seguito dall’inno nazionale.
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