Giancarlo Cicolini (membro comitato centrale FNOPI): “la formazione degli Infermieri può essere migliorata in Puglia, ma occorre investire su docenti e potenziamento CDL, dottorati e spazi universitari”.
Giancarlo Cocolini, membro del Comitato Centrale della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche e Docente Med45 dell’Università degli Studi di Bari – Dipartimento Scienze Biomediche e Oncologia Umana, ha la sua ricetta per rilanciare la formazione di base e post-base degli Infermieri.
E’ quanto emerso al termine della sua relazione sul tema “Update sulla formazione infermieristica in Puglia“, che ha avuto luogo qualche giorno fa in quel di Peschici (Foggia, Gargano) in occasione della tre giorni di studi organizzata dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Foggia.
Cicolini si è posto alcune domande durante il suo intervento al convegno peschiciano:
- Offerta formativa omogenea sul territorio regionale?
- Organizzazione uniforme in tutti i poli didattici?
- Risorse umane e strutturali sufficienti?
E a ciascuna delle domande ha provato a dare una sua risposta:
Occorre a suo avviso partire da una organizzazione omogenea dei Poli didattici, valorizzando l’attività dei tutor e dei docenti del SSN e dell’università, implementare la formazione omogeneizzandola su tutto il territorio regionale.
Poi in ciascun polo didattico vanno garantiti il coordinamento delle attività teorico pratiche, le modalità di reclutamento docenti del SSN con criteri qualitativi uniformi, l’individuazione di tutor specificatamente dedicati full-time e di strutture dedicate alla formazione infermieristica (aule-laboratori, aule per l’informatica, aula per le lingue, ecc.).
Ovviamente Cicolini ha ricordato che occorre implementare la presenza di docenti infermieri nelle Università pugliesi, così come nel resto d’Italia (l’ultima docente chiamata come Ordinario è stata Alvisa Palese, anche lei relatrice in un precedente intervento in quel di Peschici).
Nel contempo va potenziato tutto il sistema legato alle docente e ai discenti universitari, con particolare riferimento alla triennale, alla magistrale e ai dottorati di ricerca.
A tal proposito serve un immediato accordo tra Regione Puglia, Università, Aziende Sanitarie Locali e Policlinici, senza dimenticare l’apporto fattivo/attivo dei 6 Ordini delle Professioni Infermieristiche di Foggia, Bari, BAT, Brindisi, Lecce e Taranto.
Va ricordato, infine, che con più di 900 iscritti ai CDL in Infermieristica su 17133 nazionali i Poli didattici di Foggia e Bari risultano essere tra i primi in Italia in termini numerici, per non parlare poi degli livelli formativi raggiunti finora.
Si farà quello che ha auspicato Cicolini? Lo vedremo nei prossimi mesi/anni, tutto dipenderà da quanto gli attori diretti e indiretti della formazione universitaria decideranno di spendere in termini di risorse economiche, umane ed organizzative.
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