Il Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB) ha adottato ieri il Parere dedicato al ruolo della Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 7 dicembre 2018 nel quadro della gestione dell’emergenza Covid 19.
In particolare, il CIEB richiama l’attenzione sulle implicazioni sanitarie, politiche e sociali derivanti dalla equiparazione, operata dalla Raccomandazione, tra «grandi flagelli» e «malattie prevenibili da vaccino», nonché sugli obiettivi e le strategie dell’atto europeo che hanno anticipato, fin dal 2018, le azioni poste in essere dal Governo italiano nel corso della cosiddetta pandemia.
Il Parere, infine, saluta con favore le prime pronunce dei magistrati italiani che sollevano dubbi e perplessità in ordine alla compatibilità e alla proporzionalità tra le misure di gestione politica del Covid 19, da una parte, e i principi e le norme nazionali e internazionali di bioetica e di bio diritto, dall’altra, e mette in guardia i cittadini dal rischio che i nuovi stati di emergenza legati alla crisi in Ucraina possano motivare l’inasprimento – in luogo dell’annunciato allentamento – delle misure restrittive dei diritti e delle libertà fondamentali introdotte in forza dell’emergenza Covid 19.
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TESTO INTEGRALE
Il testo originale ed integrale del Parere è pubblicato sul sito: www.ecsel.org/cieb