L’Unione degli Universitari italiani contesta in Senato la riforma dell’Accesso ai Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia.
La proposta di riforma sull’accesso programmato a Medicina ha scatenato forti critiche da parte dell’Unione degli Universitari, che ha espresso le proprie preoccupazioni durante un’audizione in Commissione Cultura al Senato. Secondo Federico Amalfa, rappresentante del sindacato studentesco, la riforma, ispirata a un modello francese, potrebbe non solo non risolvere i problemi esistenti ma anche aggravare l’attuale situazione.
Le Critiche dell’Udu.
Amalfa ha sottolineato che i metodi di selezione precedenti hanno mostrato carenze significative, con il test unico nazionale e i test TOLC-Med e TOLC-Vet che hanno generato domande poco chiare e contestazioni legali. In particolare, l’Udu critica anche il sistema di accesso a Scienze della Formazione Primaria, Architettura e Professioni Sanitarie, definendolo superfluo e dannoso per gli studenti.
Il Rischio di Maggiore Stress Studentesco.
Uno degli aspetti più controversi della proposta è il posizionamento del test nel mese di gennaio. Secondo l’Udu, ciò potrebbe causare un notevole stress agli studenti, specialmente a coloro che iniziano il primo anno di università. L’obbligo di sostenere tutti e tre gli esami previsti nel primo semestre nel mese di dicembre potrebbe incidere negativamente sulla salute mentale degli studenti.
Impatto sulla Competitività e la Salute Mentale.
Amalfa ha sottolineato che la proposta di adottare un sistema simile a quello francese potrebbe aumentare la competizione e danneggiare la salute mentale degli studenti. La logica di competizione eccessiva è vista come dannosa, e l’Udu teme che il nuovo sistema creerà ulteriori complicazioni nel processo di accesso all’istruzione universitaria.
Problemi dei Ddl 915, 916, 942 e 980.
Secondo l’Udu, i disegni di legge presentano numerosi problemi, inclusi la difficoltà di applicazione e la vaghezza delle disposizioni. La totale carenza di risorse aggiuntive rende incerta la garanzia del diritto allo studio. Inoltre, la possibile condivisione di un semestre comune con altri corsi potrebbe danneggiare non solo gli studenti di Medicina e Veterinaria ma anche quelli di altri percorsi, creando problemi organizzativi agli atenei.
Conclusioni.
In generale, l’Udu non è convinta dalle proposte di riforma e ha espresso preoccupazione per l’impatto negativo che potrebbero avere sull’accesso all’istruzione universitaria e sulla salute mentale degli studenti. La discussione continua in Senato mentre si valutano le varie critiche e proposte avanzate dall’Unione degli Universitari.
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