Lo sfogo della collega Leila, OSS in RSA: “le Cooperative continuano a sfruttare Operatori Socio Sanitari e Infermieri, ma nessuno parla”.
Egr. Direttore,
nel privato della sanità italiana é stato dato libero accesso alle imprese cooperative, come amano definirsi loro, che hanno intrapreso una lotta senza quartiere verso i lavoratori.
Io sono un OSS e di Coop ne ho viste e posso dire che sono tutte uguali; ho visto colleghi morire e andare al pronto soccorso per i carichi eccessivi di lavoro; RSA dove si lavora in 4, in 2 o da soli; infermieri da soli occuparsi di 70 pazienti.
Queste cooperative che pagano con contratti creati negli Anni ’90 per pagare i disabili in quanto a quel tempo le vere Coop non avevano interesse ai soldi, ma solo a introdurre i disabili al lavoro e questi contratti servivano a dare due soldini a queste persone sfortunate e ora invece si pagano tutti.
Sto parlando di aziende che non hanno paura di nulla, che dicono candidamente: “vuoi diritto di legge 104”, “vuoi che pago una tantum del rinnovo del contratto”, “vuoi i tuoi straordinari?”, “fammi causa e se il giudice ti dara ragione pagheró”. Di che stamio parlando? C’è una guerra là fuori.
La gente non ne vuole più sapere di lavorare per questa gente che io metto sullo stesso piano delle associazioni criminali; hanno lo stesso obbiettivo: fare soldi, con una differenza sostanziale, ovvero che i criminali con i loro soci finché non sgarrano li trattano con rispetto, mentre le cooperative sociali pur di fare soldi li portano alla morte.
Piuttosto che lavorare con questi avventurieri della sanità faccio la fame. Voi direte “e i sindacati?”, io vi rispondo: i sindacalisti pensano più al loro futuro in politica che fare guerra a ste aziende perché non é che ti chiami Berlinguer per essere automaticamente di sinistra se ai tuoi soci e collaboratori fai bere olio di ricino e manganellate tutti giorni fino a portarli alla morte.
Basta!
Leila D., OSS
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