Gli eroi del Covid sono stati dimenticati, soprattutto da parte di quelle aziende che continuano a non voler pagare le produttività legate alla Pandemia. Infermieri, Ostetriche, Biologi, OSS, Professioni Sanitarie e Amministrativi sul piede di guerra.
Accade al personale infermieristico, agli operatori socio sanitari e a tutti gli altri professionisti sanitari (e non solo) degli ospedali sardi e in special modo quelli di Cagliari. Non hanno ricevuto soldi i lavoratori con contratto Covid dell’ospedale Marino, del Binaghi, del Santissima Trinità, del Microcitemico, della Cittadella della salute di via Romagna e dell’ospedale di Isili.
Per loro nemmeno un euro: si tratta di Infermieri, Oss, Professioni Sanitarie, Ostetriche/i, Biologi, Assistenti Sanitari e Amministrativi che sono rimasti clamorosamente a secco.
E’ quanto denuncia la Uil Fpl cagliaritana, mediante i suoi segretari Guido Sarritzu e Massimo Marceddu. I due hanno scritto una lettera di fuoco alla direttrice generale Ares, Annamaria Tomasella, al direttore generale dell’Asl Marcello Tidore e all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu: “Apprendiamo con sgomento e stupore del mancato pagamento della produttività ai lavoratori con contratto Covid, ritenendo ciò ingiusto e lesivo della dignità dei professionisti, che con grande spirito di sacrificio e abnegazione hanno garantito i servizi all’interno della Asl di Cagliari. Avevamo sottoscritto l’accordo sulla produttività del 2021 per tutti i lavoratori, inclusi quelli sotto contratto Covid”.
E non è tutto, “non riteniamo tollerabile si creino disparità di trattamento tra gli stessi lavoratori. È indispensabile e urgente un intervento finalizzato a garantire a tutti i lavoratori lo stesso trattamento”.
La UIL Fpl quindi è pronta a mettere in piedi una vera e propria rivolta: “si tratta di circa mille euro a dipendente, sono in totale 368. Sono tutte persone che hanno tenuto in piedi i servizi medici, li chiamavano eroi ma, ora, non gli riconoscono nessun merito”.
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