E’ polemica sullo sciopero generale degli Infermieri voluto da Nursind e USB in due eventi separati. Per la FIALS ha aderito solo l’1,02% dei professionisti.
E’ polemica sulla riuscita dello sciopero generale degli Infermieri. Secondo la FIALS dell’Emilia Romagna è stato un flop annunciato. A dichiararlo è Alfredo Sepe, Sub-Commissario regionale del sindacato delle autonomie locali e della sanità.
Sepe in una nota inviata agli organi di informazione commenta i dati relativi allo Sciopero Nazionale di Nursind e USB del 28 Gennaio 2022: “non siamo meravigliati dei dati significativamente irrisori di adesione allo Sciopero del NURSIND e di USB, infatti sul sito della Commissione di Garanzia si legge 1,02% di adesione, ottenuto tra le altre cose insieme alla sigla autonoma USB , seppur provvisorio il dato significa che su circa 288 mila Infermieri in Italia, hanno Scioperato 30 persone (su un doppio Sciopero – NURSIND – USB)”.
“Questo dato deve far riflettere sull’identità della professione infermieristica di rivedersi nei sindacati di categoria, che dopo l’apertura a nuove professioni e la mancata uscita dal comparto sembrano non fare più presa sugli Infermieri , che hanno deciso di CURARE e di non aderire allo Sciopero” – aggiunge il sindacalista.
“Questi dati sembrano rispecchiare la stanchezza degli Infermieri e la voglia di essere rappresentati da sindacati che professano Unità di Intenti e che rappresentino in maniera unitaria tutte le professioni sanitarie, per essere più forti ed incisivi ai tavoli di trattativa e portare risultati concreti nelle tasche dei lavoratori” – continua Sepe.
“Seppur legittime le ragioni dello Sciopero, invitiamo i colleghi del Nursind e di USB di cercare unità di intenti con le altre sigle sindacali e di non dividere i professionisti con azioni solitarie e poco incisive” – conclude il sindacalista bolognese.