La Fisioterapia è fondamentale per bambini e adolescenti con disabilità. D’Aversa, presidente GIS Fisioterapia Pediatrica: “Nelle università nascono e crescono i fisioterapisti di domani”.
‘Perché- ha inoltre spiegato- è vero che ogni fisioterapista laureato e abilitato all’esercizio della professione è in grado di valutare, trattare e prendere in carico un paziente o effettuare un referral ad altro specialista, ma è anche vero che il bambino non è un piccolo adulto bensì un individuo che ha bisogni specifici che richiedono competenze specifiche. E questo a nostro parere è di estrema importanza e pone le sue radici nel diritto inalienabile di ogni bambino a ricevere le cure più adeguate e migliori per lui, secondo quanto previsto anche da Unicef e OMS‘.
LO SGUARDO APERTO DALL’ITALIA AL MONDO
All’evento hanno preso parte esperti italiani ma lo sguardo è stato rivolto anche oltre i confini nazionali. ‘Infatti- ha precisato D’Aversa- da un lato le colleghe Claudia Sarno e Loredana Gigli, rispettivamente Vicepresidente GIS Fisioterapia Pediatrica e Consigliere con Delega alla Formazione post-base dell’Ordine dei Fisioterapisti (OFI) Lazio, hanno esaminato e descritto tutti gli elementi della formazione di base sul territorio nazionale, sottolineando punti di forza e di debolezza dei differenti percorsi e dei diversi percorsi, e la collega Rita Neviani della Azienda USL- IRCCS di Reggio Emilia ha presentato il modello virtuoso del tirocinio clinico che tutti gli studenti del corso di laurea triennale dell’Università di Modena e Reggio Emilia seguono presso le strutture territoriali dei servizi di riabilitazione infantile, grazie alla presenza di un tutor dedicato e di una progettualità accuratamente descritta; dall’altro lato i colleghi Matteo Pirinu, Consigliere con Delega alla Formazione post-base GIS Fisioterapia Pediatrica, e Mattia Salomon, Vicepresidente GTM-AIFI, nella seconda parte della mattinata hanno focalizzato la loro attenzione, rispettivamente, sull’organizzazione dei corsi di laurea in Fisioterapia all’estero e sul modello IFOMPT-GTM che, grazie al rispetto di scrupolosi standard internazionali, riconosce i Master in ambito muscoloscheletrico e reumatologico come altamente specialistici e rilascia il titolo di Orthopaedic Manipulative Physical Therapist al fisioterapista che consegue tale titolo’.
LE PROSSIME TAPPE DEL PERCORSO
L’evento ha visto la partecipazione di circa 80 persone, in modalità ‘blended’. ‘Questo è stato solo il primo step- ha aggiunto- di una serie di eventi e confronti che vorremmo fare con FNOFI e gli OFI e la Conferenza dei Corsi di Laurea in Fisioterapia per l’approfondimento di questo tema e per la costruzione passo passo di quello che, speriamo, possa diventare un giorno un documento ufficiale di riconoscimento del fisioterapista esperto’.
Antonella D’Aversa si è poi soffermata sui messaggi principali dell’evento. ‘Dalla discussione con i relatori dell’evento- ha evidenziato- sono emersi diversi spunti di riflessione, a conferma di alcune certezze storiche ma anche e soprattutto di nuove consapevolezze che necessiteranno di un approfondimento ulteriore. I lavori sono appena cominciati e conoscere il monte ore dedicato e il numero di CFU riconosciuti agli insegnamenti di fisioterapia pediatrica è solo il primo degli obiettivi che ci eravamo prefissati. Anche perché rappresenta un dato sicuramente generico e poco significativo per poter procedere nell’analisi’.
‘Abbiamo visto esempi di regioni virtuose, come il Veneto e l’Emilia Romagna– ha proseguito- che ci fanno ben sperare ma, in realtà, anche riflettere: le diversità transregionali e interregionali così come l’estrema variabilità ed eterogeneità degli insegnamenti oltre che dei contenuti sono stati i dati più significativi e degni di riflessioni ulteriori’.
‘Un altro aspetto emerso- ha sottolineato- è che le possibilità lavorative in ambito pediatrico che si aprono per i colleghi neolaureati sono molto diversificate sul territorio nazionale, guidate in parte da bisogni diversi del territorio, in parte da scelte o ‘mode’ che le singole regioni o le singole aziende sanitarie hanno intrapreso nel tempo. Una volta definiti tutti questi aspetti si potrà procedere ed approfondire la qualità degli insegnamenti (contenuti, docenti, tipo di didattica, gestione dei tirocini e costruzione di progetti di tesi potenzialmente pubblicabili o comunque divulgabili) così come indicato anche dallo IOPTP, subgroup in Fisioterapia Pediatrica della World Physiotherapy’.
‘Questo lavoro- ha continuato D’Aversa- per noi potrà rappresentare un punto di partenza ulteriore per ragionare anche sulla formazione post-base e sulla possibilità di una certificazione per il fisioterapista esperto e specialista, anche mediante il coinvolgimento dello IOPTP, così come è stato per IFOMPT-GTM per poter aumentare sensibilmente il numero di professionisti che hanno approfondito questo campo e, quindi, rispondere meglio ai bisogni dei piccoli pazienti’.
Specializzazione e interprofessionalità in ambito pediatrico. Un connubio possibile e necessario.
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