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A Cesare quello che è di Cesare. I Tecnici della Prevenzione rischiano la stessa sorte dei TSRM?

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Teoria dei corsi e dei ricorsi storici: a quanto pare anche ai tecnici della prevenzione sta per accadere quanto è già avvenuto per i tecnici di radiologia: il furto delle competenze. Per ora semplicemente ne danno annuncio al congresso nazionale FNO TSRM PSTRP i Fisici ed i Chimici. Si spera che i Tecnici della Prevenzione reagiscano in modo differente dal 2000.

Tra i diversi recenti interventi di cronaca sanitaria online, ha colto maggiormente la mia attenzione la parte finale del contributo della dott.ssa Ciardiello [1], ove si narra quanto occorso il 30 settembre u.s. al Palacongressi di Rimini in occasione dei lavori del 3° Congresso nazionale della Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, dal titolo “Professionisti sanitari patrimonio del sistema salute: valori, competenze e risorse”.

In vero sono perplesso su che tipo di giudizio personale esprimere su una Dirigente SSN che mette questa notizia in calce al suo pezzo, alla stregua di un “feuilleton” dei primi decenni dell’Ottocento, e non ne coglie la rilevanza, e quindi l’occasione, per farne l’importante fulcro della propria digressione, invece incentrata su un ennesimo “documento di posizionamento” che avrà le solite prevedibili conseguenze di dadaismo di facciata ed inutileria dogmatica.

Quella di «una serie di linee di attività che, in ambito del SSN, sono esercitate … in piena autonomia»da altro professionista, è la medesima fattispecie occorsa a partire dall’anno 2000 ad una altra professione dello stesso ordine multialbo, precisamente proprio quella professione che non per un caso fortuito, decenni fa a fianco degli infermieri, ha fondato quelle strutture organizzative poi ereditate dal sistema Ordinistico disegnato dalla legge di riforma n. 3/2018.

È certamente apprezzabile che si evidenzi sin da subito l’imbarazzo per una notizia che è comunque eufemistico definire «meno buona», ma l’approvazione ha un motivo di forte caduta se non si fa tesoro – sempre che se ne serbi conoscenza e memoria – di quanto occorso ai Radiographers di questo paese negli ultimi 23 anni: ad un certo punto i medici radiologi, che pure, dissimilmente dalle possibili relazionalità intercorrenti tra fisici, chimici e tecnici della prevenzione, lavorano a stretto contatto con i tecnici radiologi, con la scusa di aggiornare i temi di una legge sulla radioprotezione che in realtà nulla avevano a che vedere con quanto agito, hanno “ridefinito” in solitaria unilateralità il loro ruolo in materia di attività diagnostiche, facendo esattamente quanto la Ciardiello oggi contesta ai fisici ed ai chimici: in buona sostanza avocare esclusivamente a sé «una serie di linee di attività che, in ambito del SSN, sono esercitate dal Tecnico della prevenzione in piena autonomia».

Autonomia professionale che, nel caso dei tecnici di radiologia si sintetizzava proprio nei due fondamentali atti, cui si possono pure rinvenire i corrispondenti in altre professioni non mediche, della verifica di appropriatezza della prescrizione e di predisposizione e preparazione delle macchine e degli stessi pazienti oggetto di indagine.

Ciò che la dott.ssa Ciardiello non ha forse capito, così come nell’anno 2000 i tecnici di radiologia ed i loro rappresentanti nazionali non avevano capito – ammesso lo capiscano oggi, ma vista la casistica osservata in questi ultimi anni, mi riserbo di mantenere i miei forti dubbi in proposito – è che così facendo, in un modo definibile a dir poco “truffaldino”, non soltanto si realizza uno “svuotamento” delle competenze professionali in gioco dei professionisti “minori”, con ogni possibile conseguenza, sia di carattere amministrativo (“addendum” stipendiale), sia di tipo legale (ricordando quanto già occorso per i noti casi di Marlìa e Barga [2]), sia di mero “potere” gestionale: contingenze che pure si continuano a denunciare invano, come nell’altro intervento del dott. Beccatini [3], ma si pongono i pericolosi presupposti per cui si potrebbe arrivare NON soltanto ad una condizione di “mancata condivisione” di funzioni, così come sarebbe stato onesto e giusto nel merito della “giustificazione” degli esami radiologici, ma al mero furto, così come occorso nel merito della “ottimizzazione” delle medesime prestazioni di diagnostica per immagini; il tutto in norma di legge e non soltanto in un “discorsetto” fatto a margine di un congresso nazionale della controparte (ci si può complimentare solo per la spavalderia).

All’esordio da slogan della dott.ssa Ciardiello: «Ci vuole il coraggio del cambiamento» vorrei conferire un migliore contenuto meno propagandistico e più pragmatico, ricordando ancora una volta come il percorso di emancipazione di tutte le professioni non mediche in Italia da quel ruolo di ancillarietà ove si rischia miseramente di ricadere, funzione sancita nel regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 di “Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie” , non sarà compiuto fintantoché non si sarà riusciti nell’arduo ed ambizioso scopo (che qualcuno oltre lo scrivente avrebbe pure il “mandato istituzionale” di riproporsi) del riordino di quei fermi confini di «specifiche competenze professionali», cui alla legge 26 febbraio 1999, n. 42 – “Disposizioni in materia di professioni sanitarie”, ove già si sanciva anche il «rispetto reciproco».

A fondamento di questo percorso va posta la semplice considerazione, che si traduce anche in un messaggio al legislatore, che la attribuzione di competenze va sempre conferita a chi davvero fa le cose, non a chi dice di farle ma non le ha mai fatte né le farà mai.

Evangelicaménte: «Date a Cesare quello che è di Cesare ed a Dio quello che è di Dio».

[1] LINK

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[3] LINK

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Dott. Calogero Spada
Dott. Calogero Spada
Tecnico Sanitario di Radiologia Medica (Bari, 1992), perfezionato in Neuroradiologia (Bari, 2001), Laureato Magistrale (Pavia, 2015), Master II liv. in Direzione e Management (Casamassima – BA, 2017) e di I liv. in Coordinamento (Castellanza – VA, 2011); dal 2017 guest blogger e web writer in sanità.
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