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venerdì, Maggio 17, 2024
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Infermieri e Professioni Sanitarie fuori dal Comparto Sanità, ora o mai più!

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Riceviamo e pubblichiamo la nota del collega infermiere Emilio Cariati, che valuta l’uscita urgente dal Comparto Sanità.

Gentile Direttore,

sono Emilio Cariati, infermiere, leggo e seguo con vivo interesse quasi tutti i giornali che trattano la sanità a 360°, dalla prima all’ultima pagina, compreso il vs giornale. la nostra professione infermieristica è sempre più in declino, nel mio piccolo cerco di sensibilizzare che il problema di fondo della ns professione è l’uscita dal Comparto, la vera autonomia la conquisteremo solo con tale passaggio, altrimenti mai è poi mai sarà vera professione la nostra. purtroppo tale pensiero non è condiviso da tutte le rappresentanze sindacali e federazione. sarà il tempo il vero galantuomo a dire la verità di quanto io sto affermando nei miei scritti.

invio a codesta redazione un mia riflessione su tale tematica.

Uscire dal Comparto necessità non più rinviabile…

L’uscita dal Comparto non è più una questione Sindacale o di Federazione, ma una questione comune, dove TUTTI dobbiamo unire e orientare le forze, per poter far leva sulla CLASSE POLITICA, altrimenti rimarremo sempre numeri che anziché aumentare diminuiremo. Questo ancora non lo si percepisce chiaramente. Negli anni 90 per poter ottenere quei risultati c’è stata forte coesione tra TUTTE le Rappresentanze, Federazione e Sindacati, oggi bisogna ripercorrere con più intensità d’animo la stessa strada di allora. Unire le forze per ottenere questo grande risultato, dare alla dignità professionale anche la dignità contrattuale in virtù dell’Articolo 2229 Codice Civile. Al di là delle vedute e dei ruoli di ognuno, però a parlare è la realtà che ci pone di fronte una situazione che va oltre ogni limite di sopportazione umana, una realtà non più sostenibile. Date a cesare quel che di cesare e a dio quel che di dio. Tutelare gli iscritti è un dovere di ogni Rappresentanza, sia di Ordine che di Sindacato, ogni tanto passiamo la mano sulla coscienza, è cerchiamo di adoperarci, nell’interesse della professione per la salvaguardia e la tutela di TUTTI, colleghi e pazienti. Forse si pensa poco a come sta cambiando la Sanità Italiana, tra file di attesa e aggressioni quotidiane contro gli operatori. Per non parlare delle liste d’attesa che sono argomento quotidiano delle trasmissioni televisive.

Dinanzi a una situazione sempre più precaria, si fa finta di non vedere il senso del pericolo, infermieri demotivati, età media 50 anni e più, aggressioni quotidiane, retribuzione sempre uguale se rapportata al costo della vita in costante aumento, costo assistenza sanità che sta tornando a carico del cittadino, questo è il senso di solidarietà che emerge e la professionalità che si rappresenta, dov’è la Deontologia da alcuni anni pubblicata, dov’è la RESPONSABILITÀ nell’organizzazione sanitaria, dov’è la VALUTAZIONE dell’organizzazione sanitaria, dov’è la PARTECIPAZIONE al governo clinico. Il nostro Contratto deve essere autonomo, come autonoma è la nostra professione. La professione infermieristica ancora non è in un ruolo paritetico nella Governance Sanitaria sia a livello Regionale che Aziendale, quando invece dovremmo essere anche noi partecipi nell’organizzazione e nelle decisioni, ovunque, in virtù del nostro ruolo professionale, e invece siamo per lo più inseriti come forza lavoro anziché come forza d’idee. Tutelare gli iscritti è anche questo. Ciò vale per tutte le rappresentanze.

A tutt’oggi ognuno vive beatamente nel suo regno, l’Ordine dice a me non spetta, il Sindacato dice ci vuole una legge, dinanzi a queste posizioni continua inesorabile la diminuzione nonché la fuga degli infermieri, chi può va all’estero o nel privato, altri vanno in pensione, altri cercano motivazioni ulteriori per cambiare unità operativa, diverse situazioni in cui in ognuna prevale lo spirito di abbandono più che della coesione. Dall’altra parte invece la Politica che fa: va all’Estero a reclutare infermieri, come recentemente ha fatto la Lombardia.

Nel COMPARTO esistono varie figure che non hanno nulla a che vedere con la Sanità e con gli infermieri. L’infermiere, nella sua autonomia, ha responsabilità e rischi che vanno oltre. Quanto meno si faccia un Comparto con solo figure Sanitarie Professionali. La Pandemia Covid forse non è stata recepita bene, Infermieri che veramente hanno sacrificato tempo e affetti, per poi essere dimenticati. Per non parlare dell’ISTAT che a tutt’oggi ci classifica come tecnici della salute. La Politica guarda solo i numeri, e in Italia, non interessa a nessuno che più infermieri significa meno tracollo della Sanità e di conseguenza risparmio, se noi TUTTI infermieri non dimostreremo che siamo stanchi di questo trattamento nessuno mai farà qualcosa. Ci vuole un risveglio corale, da parte di TUTTI, Ordine, Federazione e Sindacati, altrimenti si continuerà sempre più a scendere al di sotto, dove veramente sorgeranno problemi in tutte le Regioni, in tutti gli Ospedali, dove non si capirà più il senso della professione infermieristica.

Emilio Cariati, infermiere

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