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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Alessandro, ex-Infermiere: “ho abbandonato la professione perché mi stava ormai stretta; ha ragione la studentessa Elisa”.

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Alessandro, ex-Infermiere: “dò ragione ad Elisa, questa professione non è rispettata da nessuno, anche per questo ho cambiato lavoro”.

Gentile redazione di AssoCareNews.it,

sono un infermiere che per scelta ha abbandonato la professione da diversi anni. Sono oramai diverse settimane che seguo la questione della studentessa in oggetto ed ho sentito la necessità di esprimere un parere personale in merito, opinabile ma pur sempre un parere.

Le affermazioni di questa studentessa, a mio avviso, sono il sintomo di un male più grande e profondo e non andrebbero interpretate come critica mirata alla pratica dell’igiene e agli operatori socio sanitari in genere, bensì come un moto di ribellione della professione.

Si richiede allo studente infermiere di avere una preparazione universitaria (con i relativi oneri anche in termini economici), si struttura un’ordine (anche in questo caso con i relativi oneri per gli iscritti) e parallelamente si incrementa il mansionario OSS sfociando in pratiche quali la somministrazione di farmaci (tripla S) svilendo sia la pratica in se per se che la professione infermieristica; l’accesso a un corso OSS difatti non richiede una selezione, ha un costo irrisorio e soprattutto non prevede dei titoli culturali di base (diploma di scuola secondaria) i quali assicurino che l’operatore sia in grado di affrontare tematiche complesse quali quelle proposte in un corso universitario.

A questo punto o una somministrazione intramuscolare la classifichiamo come una pratica di scarso valore professionale e va bene se la fa anche la signora di fianco casa che di mestiere fa altro (e quindicina sarebbe il caso di tornare al vecchio mansionario) o altrimenti non autorizziamo chi non ha i requisiti a fare quello per cui non ha studiato al solo scopo di avere personale a più basso costo.

Parallelamente a questa invasione di campo si ha uno stallo del profilo infermieristico, con la necessità di prescrizione medica anche per una banale crema all’acido ialuronico o alla collagenasi; infine le differenze stipendiali sono quasi irrisorie tra infermiere e OSS.

L’affermazione della collega rappresenta quindi per me la spia di una nuova generazione di infermieri stanchi di essere in una zona d’ombra, nelle cui competenze può entrare chiunque, dal medico all’OSS, e quindi una rivendicazione della propria professionalità confinando alcuni interventi al ruolo di inservienti (e questo, a scanso di equivoci, sottolineo non essere scritto in modo dispregiativo).

Porgo cordiali saluti e ringrazio per l’attenzione.

Alessandro M., Infermiere

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Elisa, Studentessa Infermiera: “io contraria a fare l’igiene al Paziente, siamo professionisti e non lavaculi”.

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