Coronavirus: la crisi sanitaria sblocca i fondi per assunzioni. Per Infermieri, OSS e Professionisti Sanitari è una beffa.
Infermieri, OSS, Professionisti Sanitari. Ma anche medici, pazienti e cittadini. Tutti dovremmo essere indignati del miracolo del Coronavirus: solo la crisi sanitaria è riuscita a sbloccare i fondi per permettere assunzioni e scorrimento di graduatorie.
Nell’impegno generale che sta assorbendo chi amministra e decide, si sono accorti che manca personale (ma non solo) e la crisi sanitaria da Coronavirus è sopratutto alimentata da una crisi di risorse. Umane, strumentali, tecnologiche. Una crisi strutturale se pensiamo allo spolpamento degli ultimi anni del SSN, che a cascata ha provocato lo spolpamento di SSR, Aziende, Strutture complesse e via dicendo fino all’Unità Operativa.
Nel giubilo dell’assunzione e dello scorrimento delle graduatorie (o accelerazione della loro formazione, vedi Infermieri in Toscana), tutto questo non può non rappresentare una beffa.
Perchè se i fondi ci sono vuol dire che c’erano, da qualche parte. Sono stati sbloccati milioni e altri milioni saranno sbloccati per presìdi e tecnologie (185 milioni per tecnologie di supporto respiratorio e 50 milioni per produrre mascherine DPI).
Fondi che c’erano. Anche perchè la teoria alla base delle politiche monetarie ci dicono che la moneta rappresenta un valore economico esistente enon è soltanto un pezzo di carta che possiamo stampare quando e come ci pare stile La Casa di Carta.
I soldi erano destinati ad altro.
Altro che in questo tempo di crisi è stato ritenuto evidentemente meno importante di questa acquisizione di risorse umane e strumentali. Altro che in tempi di normalità era invece ritenuto più importante di una Sanità congrua, sicura e dignitosa.
Ci voleva proprio un virus per far comprendere l’importanza di investire nella Sanità? Difficile a dirsi.
I fatti però dimostrano che se si vuole i fondi si trovano. E magari ci spiegheranno pure in cosa consisteva questo preziosissimo altro.