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Se un Oss somministra terapia sbagliata ad un Paziente collaborante la colpa ricade sempre sull’Infermiere?

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La risposta breve è no, la colpa non ricade sempre sull’infermiere. Se un OSS somministra terapia ad un Paziente collaborante sbagliato ne risponde da solo.

L’OSS è un operatore socio-sanitario che, in base al suo profilo professionale, può svolgere attività di supporto all’infermiere, tra cui la somministrazione di terapie farmacologiche. Tuttavia, la somministrazione di terapie non rientra nelle attività esclusive dell’OSS, ma è una competenza condivisa con l’infermiere.

In particolare, l’OSS può somministrare terapie farmacologiche solo su indicazione e sotto la supervisione dell’infermiere. L’infermiere è quindi responsabile di verificare che l’OSS abbia le competenze e le conoscenze necessarie per somministrare la terapia correttamente, e che la somministrazione avvenga nel rispetto delle procedure e delle linee guida.

Nel caso in cui un OSS somministri una terapia sbagliata ad un paziente collaborante, la colpa può ricadere sull’OSS stesso, sull’infermiere o su entrambi.

L’OSS può essere considerato responsabile se ha commesso un errore grave, come aver somministrato un farmaco sbagliato o una dose sbagliata. In questo caso, l’OSS può essere soggetto a sanzioni disciplinari, fino al licenziamento.

L’infermiere può essere considerato responsabile se ha commesso un errore di supervisione, come aver affidato la somministrazione di una terapia complessa ad un OSS non sufficientemente competente. In questo caso, l’infermiere può essere soggetto a sanzioni disciplinari, fino alla sospensione dall’esercizio della professione.

Infine, la colpa può ricadere su entrambi, se l’OSS ha commesso un errore grave e l’infermiere ha omesso di verificare che la terapia fosse stata somministrata correttamente.

In conclusione, la responsabilità di un errore nella somministrazione di una terapia farmacologica da parte di un OSS deve essere valutata caso per caso, tenendo conto di tutti i fattori coinvolti.

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