Ci scrive Cristina Apicella, aspirante infermiera al terzo anno: “a differenza delle mie colleghe io farò per scelta l’igiene tutta la vita perché ho a cuore le sorti dei miei pazienti”.
Carissimo Direttore,
le scrivo perché la seguo da tempo e vorrei dirle la mia sulla questione igiene. Io continuerò a farla per tutta la vita e per scelta.
Sono convinta che sia un momento importante della fase assistenziale per conoscere il paziente anche dal punto di vista fisico, verificare se ha lesioni cutanee, verificare che tipo di feci produce e se ha delle anomalie topiche di qualsiasi tipo.
Credo che sia un momento fondamentale per entrare in empatia con il Paziente e conoscere quali sono i suoi bisogni reali di salute.
Non capisco i miei colleghi che continuano a rifiutarsi, fanno lo stesso errore dei medici e vanno contro le ragioni che hanno portato alla nascita della nostra professione.
Fare l’igiene al paziente, seppur saltuariamente, non significa farsi demansionare o auto-demansionarsi, bensì rendersi partecipi dell’assistenza totale del Paziente.
Io non mi vergogno di scendere al livello degli OSS, ma mi vergogno vedere tanti colleghi continuare a girare con il fonendo al collo, fare i dottorini e non conoscere le patologie e i problemi di salute dell’Assistito.
Questo è tutto.
Buon lavoro.
Cristina Apicella, studentessa infermiera
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