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Proposta della Lega. Indennità di 800 euro per i medici e di 350 per gli infermieri nelle aree marginali montane.

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In Piemonte arriva una proposta della Lega: “si diano indennità lorde di 800 euro per i medici e di 350 per gli infermieri nelle aree marginali montane”.

La proposta di legge presentata dal consigliere Alberto Preioni, capogruppo della Lega in Regione Piemonte, prevede l’erogazione di un’indennità aggiuntiva di 800 euro lordi per i medici e di 350 euro per gli infermieri che lavorano nelle aree marginali montane. L’obiettivo è quello di “riconoscere lo sforzo profuso durante l’emergenza Covid” e di “ovviare alla mancanza di medici ospedalieri” in queste aree.

La richiesta era arrivata da Uncem (Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani) in occasione dell’assemblea del Cal (Consiglio delle Autonomie locali). Preioni ha parlato anche di possibili emendamenti al testo, specie in merito alla possibilità di estendere la misura ai medici di base e ai pediatri.

La proposta ha ricevuto il sostegno dei Moderati, che hanno chiesto di aprire in fretta un ragionamento. Il Pd, invece, ha sollevato alcune perplessità, sostenendo che, in assenza di un piano sociosanitario per tutto il territorio, la proposta servirebbe a risolvere solo in parte i problemi.

Ecco i principali punti di forza e di debolezza della proposta:

Punti di forza:

  • La proposta riconosce il ruolo fondamentale che medici e infermieri svolgono nelle aree montane, che spesso sono caratterizzate da una carenza di servizi sanitari.
  • L’indennità aggiuntiva rappresenta un incentivo per i professionisti sanitari a lavorare in queste aree.

Punti di debolezza:

  • La proposta non affronta il problema strutturale della carenza di medici e infermieri nelle aree montane.
  • La misura è limitata alle aree marginali montane, e non si estende a tutto il territorio.

In conclusione, la proposta di legge di Preioni rappresenta un passo in avanti importante per il riconoscimento del ruolo dei medici e degli infermieri nelle aree montane. Tuttavia, è necessario che la misura sia accompagnata da interventi strutturali per garantire un’assistenza sanitaria di qualità a tutti i cittadini, indipendentemente dal luogo di residenza.

Ecco alcune possibili soluzioni per migliorare la proposta:

  • L’indennità aggiuntiva potrebbe essere estesa a tutti i medici e infermieri che lavorano in aree con una carenza di servizi sanitari, indipendentemente dal fatto che siano montane o meno.
  • La misura potrebbe essere accompagnata da investimenti in infrastrutture sanitarie e in formazione per i professionisti sanitari.
  • La proposta potrebbe essere inserita in un piano sociosanitario per tutto il territorio, che tenga conto delle esigenze di tutte le aree, anche quelle montane.

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