La rock-star italiana Vasco Rossi da tempo si è schierata a favore degli Infermieri Italiani e ha chiesto per la nostra professione maggiori riconoscimenti.
“Siete Angeli, senza di voi non ce l’avrei fatta a venir fuori dal male che mi stava divorando dentro – spiegava tempo fa alla stampa – il dolore era insopportabile, gli Infermieri erano sempre al mio fianco per consolarmi e per darmi conforto con la terapia. Siete degli essere straordinari”.
Vasco Rossi in una recente intervista a Radio DJ ha esaltato la figura dell’Infermiere Italiano dopo un lungo periodo di malattia: “gli Infermieri fanno il loro lavoro con passione, con gioia, ho passato un brutto periodo in ospedale ma vi giuro che grazie a questi professionisti stavo meglio in struttura che a casa. Mi sentivo coccolato e sono sprofondato nel panico quando mi hanno detto che ero abile per essere dimesso”.
Vasco Rossi, come riferiscono alcune fonti a lui vicine, segue da vicino le sorti degli Infermieri Italiani ai quali si è profondamente affezionato.
“Perché protestano? Hanno stipendi fissi – ha chiesto ad Adriano, un confidente – pensavo guadagnassero come i medici, questi ho visto che si fanno il culo. Indaga”.
Lo stipendio medio di un Infermiere in Italia è di circa 1500 euro mensili netti, come un operaio specializzato. Peccato che sia un professionista dotato di Laurea e spesso di formazione supplementare (Master I e II livello, Laurea Magistrale, Dottorato, Alta formazione gestionale).
“Guadagnano così poco? Allora è giusto che scioperino!”.
Sulla stessa scia di Vasco si sono espressi altri personaggi famosi che hanno avuto a che fare recentemente con il mondo della sanità e con gli Infermieri, nessuno preferisce scendere apertamente in campo perché siamo in periodo elettorale. Solidarietà per la nostra categoria è stata espressa da Nadia Toffa e Fabrizio Frizzi.
Fakenews? Non si sa, intanto degli Infermieri Italiani, grazie anche allo sciopero indetto per il 23 febbraio 2018, se ne parla e finalmente si sta facendo sistema per portare in piazza a Roma la protesta e dire no ai soprusi, agli abusi e ai mancati riconoscimenti.
Grazie Vasco e grazie a tutti quelli che stanno sostenendo la categoria!