In occasione delle Elezioni RSU 2018 la Cgil scende in campo a difesa dei diritti degli Operatori Socio Sanitari (OSS). Lo fa, stando a quanto dichiarato dai vertici del sindacato, con un programma semplice e innovativo. Gli OSS in Italia ad oggi sono circa 350.000 (basandosi sui corsi regionali espletati finora), anche se un vero e proprio censimento non c’è mai stato.
“Nonostante i tagli lineari di questi anni, l’impegno concreto delle professioni sociosanitarie ha garantito servizi equi, inclusivi e di qualità ai cittadini, pur tra numerose difficoltà organizzative, con carichi e orari di lavoro sempre crescenti ed in assenza di concrete possibilità di valorizzazione” – spiegano dalla Cgil.
Per questo la Cgil vuole:
- nuovi modelli organizzativi che valorizzino il ruolo e le funzioni professionali, su cui intervenire con la contrattazione integrativa;
- la piena autonomia professionale, definendo ruoli chiari, per implementare il lavoro d’equipe;
- riconoscere e promuovere lo sviluppo e la valorizzazione delle competenze e delle esperienze, le attività professionali e di responsabilità necessarie nella sanità attuale;
- un nuovo sistema di classificazione che consideri le modifiche organizzative e normative, che riconosca il valore del lavoro professionale e del ruolo nei percorsi di carriera, supportato da una valutazione oggettiva e trasparente;
- definire standard minimi obbligatori, professionali e di organizzazione, per superare le attuali criticità e implementare il benessere organizzativo;
- rivedere l’organizzazione del lavoro e conquistare, nella contrattazione integrativa, strumenti concreti per conciliare i tempi di vita e di lavoro;
- ancorare la formazione universitaria e quella professionale ai fabbisogni reali, per coinvolgere e riconoscere le professioni sociosanitarie in tutte le fasi;
- determinare soluzioni concrete per affrontare il tema dell’invecchiamento del personale.
“C’è bisogno di un cambio di passo, coerente e responsabile, per investire seriamente sulle professioni sociosanitarie e produrre valori per il sistema salute” – concludono dal sindacato di sinistra.