Si fondono Sant’Orsola e Ospedale Maggiore a Bologna e diventano IRCCS. FIALS: “rischia di tutto in mano al privato, la dichiariamo guerra alla Regione Emilia Romagna”.
Il Policlinico Sant’Orsola, due unità operative dell’Ospedale Maggiore di Bologna, Chirurgia toracica e Chirurgia A e d’urgenza, diventano IRCCS, il primo Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico interaziendale dell’Emilia-Romagna, coinvolgendo sia l’Azienda Ospedaliero-Universitaria che l’Azienda Usl. Oggi il via libera ufficiale da Roma dalla Conferenza Stato-Regioni. Lo comunica BolognaToday.it.
Ora il rischio è che tutta la sanità bolognese venga privatizzata. La FIALS, per bocca di Alfredo Sepe, segretario provinciale a Bologna e sub-commissario per l’Emilia Romagna del sindacato delle autonomie locali e della sanità, minaccia azioni di contestazione, che partiranno il 25 giugno 2020 in Piazza Maggiore a Bologna in occasione del flash mob messo in piedi dalla sua organizzazione.
Il riconoscimento conclude il percorso avviato a fine 2018 dalla Regione assieme alle due Aziende sanitarie, al Comune e all’Università, ed è stato ottenuto per due ambiti di ricerca, rispetto ai quali Bologna rappresenta già un punto di riferimento a livello nazionale e non solo: l’assistenza e ricerca nei trapianti e nel paziente critico e la gestione medica e chirurgica integrata delle patologie oncologiche.
Con questo nuovo ingresso, salgono così a cinque (quattro pubblici e uno privato), gli IRCCS dell’Emilia-Romagna, che si conferma polo d’eccellenza, all’interno del sistema nazionale e internazionale, per la ricerca clinica e sperimentale, l’assistenza altamente specializzata ai pazienti e la formazione: Istituto Ortopedico Rizzoli (Ior) di Bologna, Istituto delle Scienze neurologiche (Ospedale Bellaria, all’interno dell’Azienda Usl di Bologna), Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia (Azienda Usl di Reggio Emilia), e Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori-IRST di Meldola (privato).
Per la sanità dell’Emilia-Romagna ciò testimonia la capacità di integrare assistenza e ricerca e permette di accedere a nuovi, consistenti finanziamenti. Per i pazienti con patologie molto complesse che già oggi, da tutta Italia e non solo, vengono curati in questi ospedali, significa poter contare su protocolli sperimentali e ricevere i trattamenti più innovativi. Per i professionisti, sviluppare ulteriormente l’attività di ricerca anche entrando a far parte di reti internazionali.
“Lo avevamo detto ed è accaduto per fare spazio all’IRCSS fuori 500 posti letto al privato, fusione di Ospedali operatori a rischio mobilità ed assegnazione funzionale è questo quello che ha prodotto il duo Bonaccini e Donini – spiega Alfredo Sepe, sub-commissario della FIALS Emilia Romagna – nessuna garanzia per i cittadini tutti i sindacati allineati tranne la Fials Er che insorge sostenendo che l’operazione penalizza cittadini e lavoratori”.
“La Fondazione ed il Privato saranno i contenitori, fiumi di denaro tra edilizia ospedaliera e cooperative la FIALS ER è pronta alla Guerra contro Bonaccini – aggiunge Sepe – lo contesteremo in Pubblica Piazza il 25 giugno 2020, tutto questo è vergognoso , siamo pronti alla Guerra”.