Oncologia, il Diritto all’Oblio è legge: cos’è e perchè protegge la privacy dei pazienti.
Il Parlamento italiano ha approvato una legge che introduce il diritto all’oblio oncologico.
Questa legge prevede che le persone guarite da una patologia oncologica abbiano il diritto di non fornire informazioni né essere oggetto di indagini sulla propria pregressa condizione patologica, dopo 10 anni dal termine dei trattamenti in assenza di recidiva di malattia. Per i pazienti in cui la diagnosi sia antecedente ai 21 anni, questo limite è ridotto a 5 anni.
L’introduzione del diritto all’oblio oncologico è un importante passo avanti per la tutela della privacy e della dignità delle persone che hanno vissuto una malattia oncologica.
Un diritto che nasce dall’europa.
In maniera più estesa, il diritto all’oblio è un diritto fondamentale della persona, tutelato dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).
Questo diritto si concretizza nella possibilità per una persona di chiedere al titolare del trattamento dei dati di cancellare i suoi dati personali, quando questi non sono più necessari per le finalità per le quali sono stati raccolti o trattati.
In Italia.
In Italia, il diritto all’oblio è stato riconosciuto per la prima volta dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea nel 2014, in una sentenza che riguardava il caso di un cittadino spagnolo che chiedeva a Google di rimuovere i risultati di una ricerca che lo riguardava, relativi a una condanna penale ormai prescritta. La Corte ha stabilito che il diritto all’oblio è un diritto fondamentale che deve essere bilanciato con altri diritti fondamentali, come la libertà di informazione.
Quando può essere invocato?
Oltre alla nuova legge sul diritto in ambito oncologico, può essere invocato in diversi casi, ad esempio quando:
- I dati personali vengono raccolti o trattati illecitamente.
- I dati personali non risultano più necessari per le finalità per le quali sono stati raccolti o trattati.
- Alcuni dati personali vengono trattati in violazione del principio di minimizzazione, ossia quando sono stati raccolti o trattati in misura eccedente rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o trattati.
- I dati personali sono stati raccolti o trattati in violazione del principio di trasparenza, ossia quando la persona interessata non è stata informata del trattamento dei suoi dati personali.
Il diritto all’oblio può essere invocato rivolgendosi al titolare del trattamento dei dati, che ha l’obbligo di cancellare i dati personali senza ingiustificato ritardo. In caso di rifiuto del titolare del trattamento, la persona interessata può rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali.
