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FIALS Toscana dice basta alla violenza nei confronti degli operatori della Sanità!

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Il FIALS Toscana dice basta alla violenza nei confronti degli operatori della Sanità!

Gli organi di informazione riportano con maggiore frequenza notizie di atti di violenza compiuti in danno dei lavoratori della sanità. La dimensione del fenomeno da tempo risulta allarmante.

Il dato Nazionale rilevato riporta ogni anno circa 1200 atti di aggressione ai danni dei lavoratori della Sanità ed il 70% delle vittime sono donne e quasi un infortunio su 10 è conseguente ad una aggressione.

I fatti gravi di percosse in danno degli operatori

da parte di un utente , avvenuti nell’Ospedale della Versilia ed il ripetersi di violenze e devastazioni nel Reparto (S.P.D.C.) della Psichiatria dell’Ospedale di Livorno sono solo la punta di un fenomeno più vasto.

Ci domandiamo in proposito quali sono le misure adottate dalle USL per la protezione degli operatori dalle violenze e dalle aggressioni?

I lavoratori hanno il diritto di essere protetti, hanno il diritto di lavorare in sicurezza e le USL hanno l’obbligo ai sensi dell’art. 2087 C.C. in qualità di datore di lavoro di adottare i provvedimenti idonei a prevenire e reprimere, per quanto di loro competenza, tutti gli episodi di violenza contro i lavoratori della sanità.

Per quanto concerne in generale la realtà della Psichiatria ed in particolare per il reparto dell’Ospedale di Livorno, non ci risultano adottate soluzioni idonee di protezione degli operatori.

Ricordiamo in proposito l’amputazione di un dito ad un operatore provocato dall’aggressione di un paziente.

Il FIALS ha richiesto da molto tempo

senza ricevere nessuna risposta, un incontro alla USL Toscana Nord Ovest sui temi della sicurezza previsti dal CCNL e dalla vigente legislazione tale istanza è parte degli argomenti contenuti nello Stato di Agitazione proclamato contro la USL Toscana Nord Ovest.

Nella fase attuale nessuno deve sottrarsi alle proprie responsabilità per questo non bastano le manifestazioni di solidarietà delle Direzioni Aziendali agli operatori aggrediti e danneggiati occorrono atti e soluzioni per contrastare il fenomeno.

Il FIALS non auspica una “militarizzazione” delle strutture sanitarie

Il cittadino è titolare di sacrosanti diritti per la tutela della salute che debbono essere garantiti dal Servizio Sanitario.

Il cittadino ha diritto ad una Sanità amica ed accogliente capace di fornire le prestazioni per tutelare la propria salute.

Per questo occorre interrogarci sulle radici del fenomeno e chiedere ai soggetti istituzionali di rimuovere le cause che sono all’origine di tali gravi eventi in vari casi con effetti drammatici.

Tolleranza zero contro le violenze

La condanna alle violenze contro gli operatori sanitari non può esimerci di esaminare il fenomeno complesso che ha radici e origine diverse.

Il cittadino che non riesce ad ottenere le prestazioni di cui ha diritto sfoga frustrazione e rabbia nei confronti dei lavoratori che sono i soggetti con i quali stabiliscono il contatto.

Ciò è ingiusto

perché i lavoratori non sono i responsabili es. degli affollamenti al Pronto Soccorso e delle interminabili attese per esami diagnostici, visite ed interventi chirurgici.

Tale malessere collettivo quando esplode e si scarica sui lavoratori è attribuibile, in larga misura, ad insoddisfazioni e negazioni dei diritti ascrivibili a precise responsabilità.

Le Direzioni Aziendali e l’Assessorato Regionale del Diritto alla Salute sono i veri responsabili della situazione attuale in cui versa la Sanità Pubblica Regionale per non fornire gli adeguati incrementi di personale e per l’incapacità gestionale e organizzativa dimostrata nel corso degli anni.

Il FIALS non accetta e non accetterà mai che si scarichino sui lavoratori inadempienze dei soggetti istituzionalmente responsabili.

Ci domandiamo, inoltre, cosa hanno fatto concretamente le Aziende e le USL Toscane per attuare la Legge 113/2020 “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio sanitarie nell’esercizio delle loro Funzioni”.

In tal senso è legittimo chiedere:

  • a) Sono stati attuati specifici protocolli operativi con le forze di polizia (art. 7).
  • b) Quanti casi riferiti ad episodi di violenza sono stati segnalati all’autorità giudiziaria.
  • c) In quanti casi le Aziende o USL si sono costituite parte civile.
  • d) In quanti casi l’Azienda in qualità di datore di lavoro ha richiesto il risarcimento per i giorni di assenza dal lavoro del personale aggredito.

Il FIALS crede che la strada maestra da percorrere sia quella di elevare la quantità e la qualità dei servizi sanitari erogati ai cittadini per ridurre o eliminare in radice insoddisfazione, malcontento e rabbia.

Continueremo a chiedere una svolta di sistema, una nuova stagione per la sanità pubblica per garantire il bene salute alla collettività che deve coniugarsi con il rispetto dei diritti dei lavoratori che sono la risorsa più importante del Servizio Sanitario – è quanto si legge al termine della nota stampa a firma di Massimo FERRUCCI, Segretario Generale FIALS Toscana.

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