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sabato, Aprile 27, 2024
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Più di 6000 Infermieri fantasma lavorano in Italia senza essere iscritti all’Albo.

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Notizia shockante: sono più di 6000 i cosiddetti “Infermieri fantasma” in Italia. Lavorano senza essere iscritti all’Albo.

Sono più di 600 nel solo Piemonte e si stima 6000 nel resto d’Italia gli Infermieri stranieri arruolati nel nostro Paese senza essere iscritti all’Albo nazionale di categoria e senza aver superato alcuna abilitazione. Tutto ciò mentre sono migliaia gli Infermieri italiani che decidono ogni anno di trasferirsi all’estero.

Rimanendo in Piemonte, da una indagine condotta dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche della regione emerge che ne ci sarebbero sul territorio ben 600 Infermieri assunti con altre qualifiche da aziende private, RSA e Case di Riposo. I dati sono aggiornati a fine aprile e non si hanno notizie rispetto ad ulteriori arrivi per le ferie estive. Di loro non si sa nulla. Chi sono? Dove lavorano? Come sono giunti nel nostro Paese bypassando ogni norma?

Secondo quanto appreso sarebbe la stessa cosa nel resto d’Italia, con il fenomeno che si accentua maggiormente nelle regioni del Nord, tra cui Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana. Qui lavorerebbero professionisti con anni di servizio alle spalle provenienti da Romania, Polonia, Ucraina, India, Tunisia, Senegal, Zambia e altre nazioni Africane. Si pensa siano più di 6000.

Per bypassare le norme e le lungaggini relative al riconoscimento dei titoli, molte aziende procacciatrici propongono l’assunzione come assistenti di base. Nelle strutture, poi, operano come Infermieri. In molti casi, tuttavia, vengono anche assunti come tali, ma non chiedendo loro l’iscrizione all’Ordine delle Professioni Infermieristiche, che resta obbligatorio. In Italia, lo ribadiamo, non si può esercitare se non si è iscritti all’OPI nella provincia di residenza o dove si ha il domicilio lavorativo. Questo vale sia per gli Infermieri italiani, sia per gli stranieri in Italia.

Chi interverrà per mettere fine a questo scempio e a garantire agli Assistiti una maggiore qualità delle cure?

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