Infermiere si rifiuta di essere demansionato e l’Azienda non gli rinnova il contratto. La rivolta di un giovane collega gli fa perdere il posto di lavoro.
Un giovane infermiere lombardo perde il posto di lavoro a causa del rifiuto ad essere demansionato.
Lo scorso 15 settembre è scaduto il contratto di 6 mesi di un infermiere presso una struttura privata in Veneto.
Secondo la versione del collega non ci sarebbero stati problemi fin quando verso inizio luglio, non si era rifiutato di fare straordinario per sostituire un Operatore Socio Sanitario.
Da allora i rapporti si sono incrinati definitivamente, arrivando ai minimi anche con gli altri colleghi che invece, a detta sua, si sono prestati più volte durante l’estate per fare lo stesso.
Più volte, afferma, gli sono stati modificati i turni all’ultimo, senza motivo e senza preavviso.
Al collega non è neanche stato comunicato che il contratto non sarebbe stato rinnovato, semplicemente il 15 settembre gli hanno detto di liberare l’armadietto.
E’ questo il prezzo da pagare per chi non abbassa la testa? Giustamente ci ha chiesto di dargli spazio per cercare di far giustizia e si è rivolto agli enti competenti per questo.