Infermiere e OSS aspiranti madri ignorate e ostacolate: la denuncia silenziosa di alcune lettrici unite dal caso.
Infermiere e OSS aspiranti madri si trovano sul web per denunciare una realtà taciuta.
Alcune colleghe infermiere e oss si sono per caso trovate sui social grazie ad i commenti sotto ad un post della nostra pagina ufficiale di alcuni giorni fa.
Unite in una chat telegram, ci hanno contattato per condividere la loro denuncia, fatta di sogni calpestati dal disinteresse delle loro Aziende.
Ecco il loro messaggio:
“Salve,
vorremmo la possibilità di pubblicare un messaggio importante, molto spesso taciuto fra le mille criticità del nostro sistema sanitario vissuto da dentro.
Siamo 9 aspiranti madri che hanno difficoltà a restare incinta ma non per cause genetiche o di mancanza di fecondità. Ognuna con un percorso diverso, siamo arrivate alla conclusione che la nostra vita lavorativa ci stressa e affatica troppo per riuscire a rimanere incinte. E abbiamo pareri professionali medici a supporto del fatto che il nostro livello di stress (e di cortisolo) è fuori norma.
Sempre ognuna in modalità diverse ci siamo rivolte alla propria Azienda per essere momentaneamente assegnate ad unità operative più consone al momento delicato. Vogliamo essere precise: ci siamo rivolte a dei professionisti per capire cosa non andava e dalle analisi e visite risultano solo livelli alti di stress.
Ma chi per un motivo e chi per un altro, dalle nostre direzioni abbiamo ricevuto solamente porte in faccia.
Cosa dobbiamo fare per poter coronare il nostro sogno di stringere un neonato fra le nostre braccia?
Possiamo essere sostituite come infermiere o oss nei nostri reparti di pronto soccorso o terapia intensiva ma non possiamo essere sostituite come mamme dei nostri figli!
Abbiamo richiesto pareri sindacali ma non abbiamo ricevuto rassicurazioni. Evidentemente è normale dover procreare mentre si sostengono questi turni e carichi di lavoro assurdi.
Per questo vogliamo urlare il nostro disagio. Nei prossimi giorni scriveremo una lettera con l’aiuto di un avvocato per chiedere alle nostre aziende di rivedere la loro posizione.
Grazie per la possibilità di condivisione di questo nostro grande disagio”.
Come sempre, siamo a fianco dei nostri lettori ogni volta che un diritto viene violato. Ed il diritto a diventare madri e padri è uno di quelli sacri.
Pieno sostegno ai colleghi.
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