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venerdì, Aprile 26, 2024
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40 anni del Servizio Sanitario Nazionale: gli Infermieri sempre in prima linea!

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40 anni del Servizio Sanitario Nazionale: gli Infermieri sempre in prima linea!

La dichiarazione di Barbara Mangiacavalli

Quarant’anni di Servizio sanitario nazionale. Un sistema che si regge sulle capacità dei professionisti che lo caratterizzano, come ha anche sottolineato il Capo dello Stato Sergio Mattarella alla celebrazione che il ministro della Salute Giulia Grillo ha organizzato ieri mattina. E di questi gran parte – oltre il 41% – sono gli infermieri.

“Il Servizio sanitario nazionale ha sempre puntato sul loro ruolo, sulle loro competenze – ha detto Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, il maggior Ordine d’Italia con i suoi oltre 445mila iscritti -. I 40 anni del Ssn rappresentano un traguardo importantissimo per il nostro Paese – aggiunge -. Quando nacque, c’erano evidenti diseguaglianze di salute: ora il Paese è cresciuto sotto ogni punto di vista, sono stati raggiunti traguardi importanti, l`età media continua ad aumentare. La sfida adesso è rendere questo aumento in anni qualitativamente validi”. 
 
E questa secondo Mangiacavalli è una sfida che gli Infermieri sentono di poter raccogliere, a patto di non subire più blocchi e contingentamenti di personale che negli ultimi dieci anni hanno messo a dura prova la sanità pubblica.
 
“La priorità – sottolinea Mangiacavalli – è rimettere in tutte le agende politiche e istituzionali il nostro Ssn al centro della discussione, perché abbiamo scelto un sistema universalistico e gli infermieri ci credono. Vogliono lavorare affinché si possa realizzare un Ssn che sia più coerente rispetto ai bisogni di salute, che investa di più sul capitale umano. E di questo gli Ordini professionali e anche tutte le professionalità coinvolte nella cura e nell’assistenza che devono operare in sinergia e multiprofessionalità sono garanti”. 
 
“Gli infermieri – prosegue – sono e saranno attori protagonisti dell’evoluzione del sistema nei prossimi dieci anni, capaci di gestire il cambiamento e l’innovazione sia dal punto di vista manageriale che da quello clinico, avendo sempre ben presente prioritariamente la relazione con l’assistito, la necessità di percepire i reali bisogni della persona. E’ sempre stato così in questi 40 anni e siamo pronti a raccogliere la sfida futura”, ha concluso. 
 
All’evento ha preso parte il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il ministro della Salute, Giulia Grillo. Per la Fnopi presente in sala la vicepresidente Ausilia Pulimeno.

Al centro della manifestazione le testimonianze dei protagonisti del Ssn: Paola Arcardi – infermiera; Fabio Bernagozzi – volontario 118; Annarita Cossu – rappresentante di un’associazione di pazienti; Alberto Mantovani – ricercatore; Roberto Mezzina – direttore di dipartimento Asl; Italo Paolini – medico; Nunzia Verde – medico specializzando. L’evento è stato trasmesso in diretta su Rai 3 e in streaming su vari canali social istituzionali.

“Mi chiamo Paola Arcadi, sono un’infermiera e sono il Servizio sanitario nazionale”. Ha esordito così l’infermiera scelta dalla Fnopi per rappresentare i 440.000 iscritti all’albo professionale più grande d’Italia, attualmente tutor e docente al corso di laurea in Infermieristica all’Università degli Studi di Milano. “Ho scelto questa professione quando ancora ero troppo giovane per comprendere la complessità del mondo in cui mi stavo affacciando e la ricchezza di umanità che la vita professionale mi avrebbe dato l’opportunità di incontrare – ha esordito, emozionatissima, anche perchè tra poche settimane diventerà mamma -. Un caso che si è trasformato in una scelta quotidiana, fin da quei primi anni nella corsia di un reparto di malattie infettive, passati poi accanto a chi lottava contro l’Alzheimer, una diagnosi che all’epoca era molto più che una sentenza, per poi rinnovarsi nel percorso di conoscenza della malattia e del mondo della residenzialità e cura degli anziani”. “Loro sono la mia seconda famiglia”, ha quindi dichiarato Arcadi, ricordando le varie esperienze della sua carriera, che oggi si sviluppa all’Università, al fianco di nuove generazioni di infermieri, cercando di portare un contributo di sviluppo culturale e scientifico alla disciplina.

I 440.000 infermieri italiani sono ovunque: nelle corsie ospedaliere, sul territorio, nelle case delle persone. Operano in una relazione privilegiata di prossimità con i cittadini che consente loro di coglierne le necessità. “E questo – ha continuato – perché siamo abituati a mettere insieme competenze tecniche, relazionali ed educative proprie di una funzione di garanzia e di advocacy che oggi è sempre più richiesta dal cittadino che non può essere lasciato solo davanti alla complessità del mutato quadro epidemiologico e di salute-malattia. Un tempo non facile, certo, nel quale noi infermieri viviamo le insidie di un sistema che a volte fatica a sostenersi e di quel peso dell’aiuto non sempre ripagato da un riconoscimento formale e sostanziale. Un sistema che richiede invece un ripensamento dei paradigmi della cura affinché non perda il focus sulla centralità dei bisogni di salute delle persone, ancor prima che dei professionisti e delle Istituzioni”.

Il Servizio Sanitario Nazionale ha sempre più bisogno degli infermieri. “Ha bisogno di noi per l’assistenza, ha bisogno di noi per la nostra competenza in ambito di educazione all’autocura, anch’essa propria della nostra professione”, ha concluso, ricrdando anche, tra gli applausi generali, il primo ministro della Salute donna, Tina Anselmi. “Donna come la prima infermiera, la nurse, colei che nutre la vita. E gli infermieri sono nutrimento continuo di quel principio fondativo che quarant’anni fa ha portato allo sviluppo di quello che oggi consideriamo con orgoglio una delle più grandi conquiste del nostro Paese. Un principio che ritroviamo nel nostro codice deontologico, quando affermiamo che la responsabilità dell’infermiere consiste nell’assistere, nel curare e nel prendersi cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell’individuo, e secondo principi di equità e giustizia, tenendo conto dei valori etici, religiosi e culturali, nonché del genere e delle condizioni sociali della persona”, ha aggiunto Arcadi prima di passare la parola agli altri professionisti.

Le celebrazioni si sono chiuse con una relazione del ministro Grillo e con un breve discorso del Capo dello Stato Mattarella che ha definito questo ultimo quarantennio una pagina positiva che ci pone all’avanguardia in ambito internazionale. “So però che questa condizione dipende dalla professionalità, dalla passione e dalla dedizione di coloro che fanno parte del Sistema sanitario nazionale: a tutti loro va il mio sentito ringraziamento”, ha concluso il presidente. 

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