Mentre la sanità in Emilia-Romagna è in crisi, i dirigenti Ausl si aumentano lo stipendio. Lo dichiara Alfredo Sepe, segretario generale della FIALS ER.
I dirigenti Ausl dell’Emilia-Romagna hanno deciso di aumentare i propri premi del 20%, ovvero quasi 30.000 euro in più su base annua. La decisione è stata presa nonostante la sanità regionale sia in una profonda crisi, con tagli, carenza di personale e liste d’attesa scandalose.
“Questo sistema autoreferenziale e autocelebrativo è una parte dei mali che soffocano e affossano la sanità pubblica”, ha commentato Alfredo Sepe, segretario regionale della FIALS Emilia-Romagna.
“L’aumento viene giustificato con il raggiungimento degli obiettivi del 2022, ma ci sarebbe da chiedersi quali fossero questi obiettivi: tutti coloro che sono al vertice sarà premiato, chi più e chi meno”.
“Mentre i direttori vengono premiati, i lavoratori devono sottostare a pessime condizioni di lavoro, blocco alle assunzioni, precarietà, salari da fame, aggressioni, violenze”, ha aggiunto Sepe.
“Questi direttori, che prendono in un’unica soluzione premio lo stipendio lordo annuale di un operatore del comparto, sono una vera vergogna”.
Il sindacato ha quindi concluso: “Il diritto alla salute non può e non deve essere oggetto di un management sempre più orientato al depauperamento del servizio sanitario nazionale e sempre più spinto verso la privatizzazione. È ora di riappropriarsi del diritto alla salute con il rilancio della sanità pubblica, con le lotte al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità”.
La decisione dei dirigenti Ausl di aumentare i propri premi è un atto di totale irresponsabilità e cinismo. In un momento in cui la sanità regionale è in crisi, con gravi problemi di personale e di accesso alle cure, i vertici del sistema sanitario pensano solo a premiarsi a vicenda.
Questa decisione dimostra che il sistema sanitario italiano è malato e che ha bisogno di un profondo cambiamento. Bisogna invertire la tendenza al depauperamento della sanità pubblica e investire in risorse umane, infrastrutture e tecnologie.
È necessario anche riformare il sistema di remunerazione dei dirigenti sanitari, che deve essere basato su obiettivi concreti e misurabili, non su criteri arbitrari o soggettivi.
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