Il ministro della Salute Orazio Schillaci: il cambio culturale nella medicina e la revisione della Legge Gelli.
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato la necessità di depenalizzare l’atto medico in Italia per garantire serenità ai professionisti sanitari e risparmi al Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Parlando a un evento sulla Legge Gelli promosso dalla Fondazione Italia in Salute, Schillaci ha evidenziato come la medicina difensiva costi all’Italia ogni anno circa 10-11 miliardi di euro, con il 95% delle 35mila denunce annuali contro medici e operatori sanitari che si concludono in assoluzione o archiviazione.
Il Ministro ha sottolineato che le prescrizioni di esami dovrebbero mirare a migliorare la salute del paziente e non ad evitare contenziosi. Affermando che la depenalizzazione dell’atto medico allinea l’Italia a livello europeo, Schillaci ha insistito sulla necessità di apprendere dalle esperienze umane e professionali, valorizzandole nella crescita individuale e delle organizzazioni sanitarie attraverso la gestione del rischio clinico.
Schillaci ha proposto che migliorare le condizioni organizzative per medici e infermieri, oltre a una migliore retribuzione, è essenziale per valorizzare il personale sanitario. Riguardo alla Legge Gelli, il ministro ha evidenziato la sua validità ma ha indicato la necessità di una revisione per affrontare le attuali istanze e criticità. Ha notato come la legge abbia portato a progressi nella gestione e prevenzione del rischio sanitario ma ha anche sottolineato la necessità di maggiore attenzione a questo settore.
Il cambio culturale è un altro aspetto chiave, secondo Schillaci, che dovrebbe coinvolgere pazienti e familiari per ristabilire la fiducia nel SSN e ridurre la convinzione dell’infallibilità della medicina. Infine, il Ministro ha sottolineato l’importanza dell’Osservatorio Nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza in sanità, istituito dalla Legge Gelli, come un organismo cruciale per garantire sicurezza nelle cure attraverso la raccolta di dati sugli eventi avversi e la condivisione di buone pratiche.
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