Concorso Infermieri Torino. E’ strage di candidati, il 60% torna a casa dopo il pessimo scritto.

Non si placano le polemiche al Concorso Infermieri di Torino dove il 60% dei candidati non supera la prova scritta. Nursing Up: “tutto strano”. Si presentano in 1712 alla prima prova, ma passano all’orale solo 580 colleghi.

Non si placano le polemiche in Piemonte dopo la bocciatura del 60% dei pretendenti al termine della prova scritta del Concorso Infermieri di Torino. A sollevare il caso la segreteria territoriale del sindacato Nursing Up. Stessa polemiche in Toscana al Concorso Infermieri dell’ESTAR.

I problemi sono due: o le prove sono difficili, o i candidati hanno un livello culturale e professionale molto basso.

A scendere in campo sono Claudio Delli Carri, Roberto Aleo e Marco Attivissimo del Nursing Up, che parlano di un sistema della selezione che va assolutamente rivisto, soprattutto perché che tremendamente bisogno di questa figura professionale a Torino, in Piemonte e nel resto d’Italia. Per di più che sono tantissimi i colleghi che stanno decidendo o hanno deciso di lasciare l’Italia per lavorare all’estero in Inghilterra, Belgio, Germania o Svizzera.

Il Concorso torinese era molto atteso, anche per rimpinguare le cronica carenze di personale, e invece il 60% di loro torna a casa al primo turno. Alla prova scritta si sono presentati in 1712 (580 passano all’orale).

“Siamo costretti a rilevare che i tempi lunghi, troppo lunghi, dalla pubblicazione bando alla realizzazione pratica delle prove di selezione hanno decimato in modo importante i partecipanti (molti di coloro che si erano iscritti, anche neolaureati, infatti, nell’attesa hanno scelto altre strade come le assunzioni all’estero, o i contratti nel privato)” – spiegano da Nursing Up.

“Il test scritto, poi, ha prodotto un risultato per noi sorprendente con più del 60% dei partecipanti che non hanno superato la prova. Alle prove orali sono stati ammessi solo 580 candidati. Candidati che verranno ulteriormente scremati, nella selezione orale, lasciando alla fine alle sette aziende che attendono di fare le nuove assunzioni ben pochi soggetti pronti per entrare al lavoro” – aggiungono i sindacalisti.

“Il nostro sindacato non può che sottolineare e ribadire la necessità estrema e non rimandabile di nuove assunzioni nelle aziende sanitarie della provincia di Torino e del Piemonte, per dare sollievo ad una carenza di organici ormai oltre la soglia di allarme che rischia davvero di creare un collasso del sistema” – concludono da Nursing Up.

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