Ci scrive Anna Maria Agosti, OSS: “ho preso l’attestato a 57 anni, ma è difficile trovare lavoro; fortunata Henda”.

Buongiorno,

sono una donna di 57 anni, diventata OSS a 54 per inseguire la mia più grande passione: la relazione di aiuto.

Una scelta a lungo rimandata per altre priorità da soddisfare, ho cresciuto un figlio da sola e ho potuto riprendere in mano la mia vita solo dopo averlo accompagnato alla maggiore età.

Alla coetanea Henda auguro il meglio!

Spero che lei non debba scontrarsi con lo scetticismo e la diffidenza da parte dei datori di lavoro che l’età anagrafica ci incolla addosso. Ho visto tante giovani con poca inclinazione al lavoro assistenziale ottenere un contratto indeterminato quasi immediatamente, mentre alle più “mature” vengono offerti solo lavoro brevi e saltuari per sostituzioni ferie o, come nel mio caso, sostituzioni Covid, poi via, cambiare struttura e contesto….

È fortuna, forse. Devi capitare nel posto giusto al momento giusto… Però quello scetticismo nel vedere l’età anagrafica spesso non ti permette di arrivare nemmeno al colloquio di lavoro.
Ti immaginano come una risorsa già sfruttata ed esaurita, da scartare a priori.

Quando magari sai fare le movimentazioni degli ospiti senza rovinarti la schiena e sai come operare al meglio per la sicurezza e il benessere sia tuo che dell’assistito…. Però sei “anziana”, e anche le colleghe più giovani ti giudicheranno principalmente per quello.
Vai avanti per la tua strada Helda, credi in te stessa e nella tua preparazione, con la massima apertura a imparare sempre ma senza lasciarti mai mortificare da chi vede in te solo un valore anagrafico.

Buon lavoro.

Anna Maria​ Agosti, OSS

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