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Il settore Sociosanitario ha urgente bisogno di rilancio. UNEBA: “uno sforzo per Medici, Infermieri, OSS, Professioni Sanitarie e Pazienti”.

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Contratto unico del sociosanitario, via al percorso condiviso. Da datori di lavoro e sindacati appello alla politica: servono più risorse per la fragilità.

Al convegno Uneba di Bari dialogo con Agespi,Aris, Agidae, Diaconia Valdese, Anffas Cisl Fp, Fisascat Cisl, Fp Cgil, Uil Fpl e Uiltucs.

Il sociosanitario, unanime, è pronto a intraprendere il percorso verso il contratto nazionale unico per i 250.000 lavoratori del settore. Ma chiama in causa a gran voce la politica: non può voltarsi dall’altra parte quando si tratta di risorse, e del futuro a rischio del Sistema Sanitario Nazionale.

Agespi,Aris, Agidae, Diaconia Valdese, Anffas (associazioni datoriali) e i sindacati Cisl Fp, Fisascat Cisl, Fp Cgil, Uil Fpl e Uiltucs hanno accolto la sfida lanciata da Uneba, che ha dedicato a “Verso il contratto unico dell’assistenza” la tavola rotonda, moderata da Paolo Viana di Avvenire, che ha concluso sabato 29 il suo convegno nazionale di Bari organizzato assieme a Uneba Puglia.

Tutti i partecipanti, pur nella diversità delle sfumature, hanno espresso interesse e disponibilità ad arrivare ad un contratto unico, in un settore dove attualmente ne coesistono una ventina.

“Dobbiamo metterci insieme per contare di più – ha detto il presidente Uneba Franco Massi – Il Servizio Sanitario Nazionale è in difficoltà, non vorremmo che il sociosanitario diventi l’anello debole che ne paga le conseguenze”. “Occorre fare massa per difendere i diritti”, gli fa eco il vicepresidente Anffas Emilio Rota. “Dovremo trovare quali sono gli aspetti da condividere”, nota padre Francesco Ciccimarra, presidente Agidae. “Con l’obbiettivo di fare in modo che il servizio alle persone fragili sia il migliore possibile”, ha aggiunto il presidente di Aris padre Virginio Bebber, richiamando il magistero di Papa Francesco. “La difficoltà di trovare personale rende la situazione ancora più difficile”, ha detto Claudio Cavaleri di Agespi.

Ma per garantire futuro al sociosanitario, e dignità alle centinaia di migliaia di persone fragili di cui si prende cura, servono risorse. E quindi serve la politica: Governo, Parlamento, Conferenza Stato Regioni, le 21 Regioni e province autonome con i loro sistemi sanitari.

“Il salto di qualità deve essere il coinvolgimento delle istituzioni – ha detto Michele Vannini, segretario nazionale Fp Cgil: serve un tavolo comune anche con loro. Invece a volte le istituzioni utilizzano i gestori che svolgono servizi a nome loro e quando invece c’è da fare sistema per capire come retribuire adeguatamente il personale, si voltano dall’altra parte”.

“La politica non si può chiamare fuori: deve essere consapevole che la complessità della risposta da dare sta cambiando. E’ il convitato di pietra che dobbiamo invitare al prossimo incontro”, ha aggiunto Franco Berardi, segretario nazionale Cisl Fp.

“Dobbiamo fare attenzione a che le risorse non si trovino abbassando la qualità dei servizi”, secondo Gianluca Barbanotti, segretario esecutivo della Diaconia Valdese

Proprio nell’ottica di un dialogo più forte con la politica, Massi ha ricordato la lettera con cui 6 associazioni datoriali a novembre chiesero un confronto con i sindacati confederali per discutere proposte da portare alla politica. I sindacati presenti a Bari si sono impegnati a dare seguito alla richiesta.

“Il contratto unico è un obbiettivo strategico”, ha dichiarato Domenico Proietti commissario di Uil Fpl, ma – e lo conferma anche Paolo Proietti segretario Uiltucs – la priorità resta il rinnovo dei contratti attualmente scaduti.

“Entro l’estate apriremo il tavolo di trattativa – dice Massi per Uneba-. Ma vogliamo tenere costantemente sullo sfondo il contratto unico del settore sociosanitario. Evitando, ad esempio, che ci siano norme incompatibili tra un contratto e l’altro”.

Il dialogo tra sindacati e associazioni datoriali può estendersi anche oltre il contratto unico
“Se non concertiamo assieme, non riusciremo ad affrontare e superare la sfida e l’opportunità della legge delega anziani”, ha detto Aurora Blanca, segretario nazionale Fisascat Cisl, facendo riferimento ai relativi decreti delegati da approvare entro inizio 2024.

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