Il post su Facebook del collega Infermiere Hamilton Dollaku sta facendo discutere: “sicuri che valga la pena esercitare questa professione?”.
Nei corridoi degli ospedali rimbomba ultimamente sempre la stessa frase: “Non vale la pena fare questo lavoro (l’infermiere)”. L’ho sentita più frequentemente tra quelli più giovani, under 40 principalmente, sopratutto nei reparti di alta intensità, pronto soccorso in primis.
Ai neolaureati bastano due o tre anni di lavoro per mollare la presa e, tra stipendi da fame, zero riconoscimenti e, a mio parere cosa ben più grave, zero stimoli, come dargli torto? Il posto fisso nel pubblico ha perso ogni tipo di attrattività.
Fare l’infermiere, nella maggior parte delle realtà, ti annienta fisicamente, psicologicamente e spiritualmente. Non è un lavoro semplice prendersi cura delle persone, senza trascurare se stessi. Mancano le energie per viversi la propria esistenza, figuriamoci per fare altro.
Sta succedendo più o meno la stessa cosa che è successo nel mondo della ristorazione. Tanti preferiscono lavorare poco e vivere bene, che spaccarsi la schiena per 10-12 ore al giorno.
La concezione che le persone hanno del lavoro è cambiata e questa idea sembra non essere ancora arrivata nelle orecchie del Sindacato.
Considerando le proposte che si fanno ad ogni rinnovo del CCNL, siamo distanti anni luce.
Quando il sistema sanitario inizierà a collassare su se stesso, tra migrazioni in altri paesi e dimissioni volontarie, allora non basterà bombardare la popolazione con titoloni di giornale, come hanno fatto i ristoratori.
Hamilton Dollaku, Infermiere
[…] Hamilton (Infermiere): “vale la pena fare questo lavoro?”. proviene da AssoCareNews.it – Quotidiano Sanitario […]