Nel Foggiano, grazie all’ASL, 4 Infermieri di Famiglia, 1 Coordinatore e 1 Centrale Operativa Territoriale (COT) sono in grado di controllare una provincia di 61 comuni. Nello stesso territorio vi è il progetto della RSA diffusa e domiciliare (Il Borgo della Salute).
Grazie a Report, storica trasmissione di approfondimento giornalistico RAI, sta emergendo a livello nazionale una realtà assistenziale che fa invidia alle più blasonate aziende sanitarie del Nord italia. E invece la realtà è tutta pugliese, dell’Azienda Sanitaria Locale di Foggia, che grazie a 4 Infermieri di Famiglia, un Coordinatore Infermiere e ad una Centrale Operativa Territoriale (COT) riesce a gestire a distanza circa 200 Pazienti cronici e fragili.
E’ una realtà pilota da cui dovrebbero imparare tante ASL. Grazie alle nuove tecnologie oggi è possibile tenere monitorati Pazienti ubicati in una vasta area, ad esempio come quella della provincia di Foggia, composta da 61 comuni, di cui oltre il 65% ubicata si territorio collinare o di montagna.
Nel servizio di Report viene presentato il progetto-pilota realizzato a San Marco in Lamis durante la fase più cruenta della Pandemia Covid ed ancora fortemente in essere. L’ospedale è stato portato per la prima volta al domicilio dell’assistito. Grazie ad apparecchiature non necessariamente complicate da utilizzare e a specifici software di interscambio delle informazione è stato possibile ed è possibile monitorale i Parametri Vitali in tempo reale (e pertanto allertare Guardia Medica, Servizio Emergenza Territoriale 118 o Medici di Famiglia) ed eseguire a distanza piccole manovre assistenziali, con l’aiuto dello stesso utente o del suo care-giver.
Sempre nello stesso territorio alcuni privati, con il coordinamento progettuale del gruppo AssoCare e dell’Auser, si ha l’intenzione di creare una Residenza Sanitaria Assistenziale Domiciliare e Diffusa (RSADD) o Borgo della Salute di cui abbiamo già riferito in un precedente servizio.