Plastica, CO2, surriscaldamento: una triste giornata mondiale degli oceani.
Oggi 8 giugno, giornata mondiale degli oceani, festeggiata con un velo di tristezza. Riconosciuta dall’ONU dal 2008, ma organizzata da anni addietro.
Il velo di tristezza incombe su una giornata così meravigliosa in quanto la plastica, l’anidride carbonica e il surriscaldamento sono diventate vere e proprie minacce per gli oceani del globo.
La CO2, che entra in contatto con l’acqua, dà origine all’acido carbonico, aumentandone così l’acidità. Creando così un ambiente ostile per le creature che l’abitano. I gusci delle conchiglie non riescono a formarsi formarsi, sono in pericolo varie specie, tra cui: i plancton, i molluschi bivalvi, i coralli, i pesci e crostacei. I danni risultano diretti e indiretti.
Il surriscaldamento incide sulla sopravvivenza della flora e fauna marina, in quanto ne cambia l’habitat naturale.
Le plastiche, da sempre nemiche dell’ecosistema, sono in costante aumento nella sezione blu del nostro pianeta, nonostante i vari lock-down causati dalla pandemia da Covid-19.
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