Ci scrive Michela Perruso, Operatrice Socio Sanitaria: “la riforma della categoria non può non passare dalla scelta universitaria”.
Egr. Direttore di AssoCareNews.it,
ciao mi chiamo Michela Perruso, ho 28 anni, e sono una Operatrice Socio Sanitaria. Da tempo sto seguendo il dibattito creato dal vostro giornale relativo alla riforma della formazione degli OSS a livello nazionale.
Dico subito che sono d’accordo con voi. Non si può partire con la riorganizzazione se non si ha una dimensione nazionale di questa professione, oggi rilegata alle decisione e alle politiche clientelari di questo o quel Governatore territoriale.
Sono dell’idea che servano poche cose per rilanciare la nostra figura e renderla idonea all’assistenza che cambia:
- formazione unica nazionale;
- percorso para-universitario;
- diploma di maturità per tutti, anche per i vecchi OSS;
- nuovo profilo professionale, con maggiore chiarezza sui ruoli e sulle responsabilità dell’Operatore Socio Sanitario.
Quindi continuiamo su questa strada, io vi sosterrò.
Ciao.
Michela Perruso, OSS
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