Fisioterapisti e 18 Professioni Sanitarie contro il ministro Orazio Schillaci: perché aumenti stipendiali a Medici e Infermieri? E a noi?

Protestano i Fisioterapisti e le 18 Professioni Sanitarie. Lettera al ministro della salute Orazio Schillaci: “perché aumenti stipendiali a Medici e Infermieri? E a noi?”.

Il 18 ottobre 2023 alcuni esponenti delle 18 professioni sanitarie e dei fisioterapisti hanno inviato una lettera al ministro della Salute Orazio Schillaci, in cui hanno espresso il loro disappunto per la decisione di aumentare gli stipendi ai medici e agli infermieri, senza includerli.

Nella lettera, le professioni sanitarie hanno sottolineato che svolgono un lavoro fondamentale per il sistema sanitario, e che meritano di essere valorizzate. Hanno inoltre ricordato che il loro carico di lavoro è spesso eccessivo, e che sono spesso costretti a lavorare in condizioni difficili.

Ecco alcuni dei motivi per cui le professioni sanitarie ritengono di meritare di essere incluse negli aumenti salariali:

• L’importanza del loro lavoro: le professioni sanitarie svolgono un lavoro fondamentale per il sistema sanitario, e sono spesso in prima linea nel contatto con i pazienti.
• Il loro carico di lavoro: le professioni sanitarie hanno spesso un carico di lavoro eccessivo, che può portare a stress e burnout.
• La loro formazione: le professioni sanitarie hanno una formazione specifica, che richiede impegno e dedizione.

La lettera delle professioni sanitarie ha ricevuto il sostegno di diversi sindacati, che hanno criticato la decisione del governo di escluderli dagli aumenti salariali.

La posizione di alcune delle Federazioni delle professioni sanitarie è chiara nei confronti di Schillaci:

• FNOPI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Professionisti Infermieri): “L’aumento salariale dei medici e degli infermieri è un passo importante, ma non è sufficiente a valorizzare il lavoro di tutte le professioni sanitarie”.
• FNO TSRM PSTRP (Federazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione): “La decisione di escludere le professioni sanitarie dagli aumenti salariali è iniqua e discriminatoria”.
• FNOPCI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Professionisti della Chimica e delle Professioni Sanitarie Chimiche e dei Biologi): “Le professioni sanitarie svolgono un lavoro fondamentale per il sistema sanitario, e meritano di essere valorizzate”.

È possibile che il governo possa rivedere la sua decisione e includere le professioni sanitarie negli aumenti salariali in futuro.

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