Pragmatico e preciso l’intervento di Barbara Mangiacavalli (FNOPI) al TG1: “ai giovani piace l’Infermieristica, ma a loro non piacciono le condizioni organizzative”.
“I giovani scelgono la professione infermieristica. La professione infermieristica è una professione che attira ancora i giovani. Quello che allontana i giovani dalla scelta della professione infermieristica sono le condizioni organizzative” – lo ha dichiarato ieri al TG1 Mattina la presidente della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, Barbara Mangiacavalli.
Mangiacavalli ha parlato della necessità di trovare urgentemente condizioni di sviluppo di carriera per tutti gli Infermieri, una professione in questo momento piatta in Italia. Non è esigibile da parte di chi appartiene a questa categoria un reale sviluppo di carriera in tutti gli ambiti.
“Gli infermieri in Italia hanno una laurea triennale abilitante. Molti giovani colleghi frequentano il percorso magistrale, quindi un ulteriore biennio di formazione. Molti hanno master di primo, di secondo livello, dottorati di ricerca, ma di fatto il sistema nostro ordinamentale non riconosce queste competenze aggiuntive che gli infermieri acquisiscono nel corso della loro formazione continua e quindi di fatto il sistema sanitario del nostro Paese utilizza ancora gli infermieri nello stesso identico modo di trent’anni fa”. Ha spiegato a chiare lettere la presidente Mangiacavalli.
Quanto raccontato al TG1 dalla presidente FNOPI rappresenta la realtà dei fatti:
- va messo mano agli sviluppi di carriera;
- va rivista la formazione universitaria di base e post-base;
- vanno assolutamente rivisti gli stipendi;
- va rivisto il ruolo dei dirigenti infermieri.
Altrimenti tra un po’ ci sarà una maxi-emergenza infermieristica in Italia e a nulla serviranno figure ibride di supporto o collaborative. Se mancheranno ancor di più gli Infermieri crollerà il Sistema Sanitario Nazionale italiano.
La Politica e il Governo ora deve correre e seriamente ai ripari, i sindacati devono fare squadra e i Medici devono rimanere al loro posto. Il problema dei mancati riconoscimenti agli Infermieri deve essere inquadrato proprio nello strapotere delle lobby mediche, che hanno bloccato finora ogni sviluppo della professione per paura di perdere spazi di mercato. Non a caso la Libera Professione per i Dipendenti Infermieri è stata affossata sul nascere e al momento è ferma al palo.
Se prendiamo coscienza che siamo una grande forza, la più consistente tra i Professionisti della Salute, forse qualcosa riusciremo a portare a casa. Ma servono le proteste sonore, bloccare i lavori nelle Unità Operative, scioperare nelle piazze e pretendere quello che ci è dovuto ad alta voce. Occorre farsi sentire insomma e non più timidamente come fatto finora.
Ne va di mezzo il futuro dell’Infermieristica nel nostro Paese. Ne va di mezzo il futuro assistenziale dei nostri Pazienti!
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