Accade alla Casa della Salute di Casalecchio di Reno, protesta la FIALS
A Casalecchio di Reno, nel Bolognese, una nota Coordinatrice Infermieristica è stata messa sotto accusa da ben 13 dipendenti della Casa della Salute. In una missiva denunciano sfuriate, insulti e altre angherie. Tutti hanno chiesto di andar via da quella struttura pubblica, ma l’Azienda sanitaria continua a nicchiare, annunciando una indagine conoscitiva. I dipendenti firmatari della missiva, tra Infermieri e Operatori Socio Sanitari, chiedevano di fatto la sospensione e l’allontanamento preventivo della “caposala”.
A firmare il documento, spedito alla Direzione Sanitarie ed Infermieristica dell’ASL. È stata la stragrande maggioranza del personale operante presso la Casa della Salute di Casalecchio di Reno, ridente cittadina ubicata nell’hinterland di Bologna. Interessato anche l’Ordine provinciale degli Infermieri. Ad occuparsi di loro l’avv. Claudia Candeloro. Il caso è seguita dalla segreteria provinciale della FIALS.
Oche e capre
In più occasioni la coordinatrice ha apostrofato le sue colleghe e i suoi colleghi con i termini “oche” e “capre”, alimentando un clima intimidatorio e persecutorio tale da costringere la quasi totalità del personale a chiedere il trasferimento in altra struttura mediante mobilità o cambi alla pari. Un fuggi fuggi che non è sfuggito alla FIALS e al coordinatore provinciale Alfredo Sepe.
Da fiore all’occhiello per l’infermieristica a incubo vero e proprio
La Casa della Salute doveva essere un fiore all’occhiello per la Professione Infermieristica, ma per molti si sta rivelando un incubo senza fine. Vediamo qui in alto un video girato nel 2017, dove si parlava del progetto e della struttura aperta da poco.
Lavori deprofessionalizzanti e demansionanti
Agli epiteti vanno aggiunte le richieste di attività dequalificanti, come la pulizia degli ambulatori dei medici. Tra le altre novità emerse dalla missiva vi è anche la cosiddetta “giornata jolly”, ovvero la messa a riposo del personale infermieristico e degli OSS con relativa “immediata messa a disposizione”, che puntualmente viene richiesta. Una sorta di “ferie richiamabili” come accade all’ospedale di Imola, che non sono contemplate dalla Legge e da alcun contratto di lavoro.
La coordinatrice rischia la sospensione
Ora la Coordinatrice Infermieristica rischia grosso, soprattutto dal punto di vista disciplinare, anche se l’Azienda sanitaria ha già fatto intendere che dal punto di vista professionale non vi è alcunché da eccepire, mentre vi sono tanti elementi contentabili dal punto di vista delle relazioni e dei comportamenti dell’interessata.
Posizioni contrastanti tra FIALS e ASL
La FIALS non starà a guardare e l’avv. Candeloro continuerà a seguire la vicenda finché non saranno presi seri provvedimenti. L’ASL, dal canto suo, ha precisato (ai Cittadini), che quanto sta avvenendo alla Casa della Salute di Casalecchio non sta pregiudicando la regolare attività assistenziale e diagnostica della struttura e che pertanto agli utenti viene garantita sempre e comunque la massima qualità dei servizi.
Perché continuare ad operare nel terrore?
Fatto sta, possibile che dei professionisti e dei tecnici devono continuare a lavorare in un clima di terrore? Il quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it continuerà a seguire la situazione e continuerà ad informarvi sugli sviluppi. Intanto se avete degli elementi utili potete scrivere in forma anche anonima a direttore@assocarenews.it o tramite WhatsApp al numero 3494009003.