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Infermieri flagellati dagli infortuni: oltre 10.000 all’anno.

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Infermieri flagellati dagli infortuni: oltre 10.000 all’anno. Stress, movimentazione di pazienti e infezioni sono i più comuni.

Infermieri flagellati dagli infortuni, una realtà spesso sottaciuta.

Secondo i dati Inail, nel 2022 sono state denunciate 36.890 denunce di infortunio sul lavoro nel settore Sanità e assistenza sociale, il 7,3% di quelle della gestione assicurativa dell’Industria e Servizi. Di queste, oltre 10.000, pari al 32% del totale, sono state denunciate da infermieri.

In termini percentuali, il numero di infortuni denunciati da infermieri è in calo rispetto al 2021, quando si erano registrate 11.900 denunce, ma è ancora superiore a quello registrato prima della pandemia, quando si attestava intorno alle 8.000 denunce l’anno.

I principali fattori di rischio per gli infermieri sono:

  • Movimento e sollevamento di carichi: gli infermieri sono spesso chiamati a spostare pazienti o attrezzature pesanti, il che può causare lesioni muscolo-scheletriche. Non sempre si tratta di attività infermieristiche ed il demansionamento sistematico del ruolo va a influenzare queste casistiche.
  • Contatto con agenti patogeni: gli infermieri sono esposti a germi e batteri che possono causare malattie.
  • Stress e turni di lavoro lunghi: gli infermieri spesso lavorano a turni di lavoro lunghi e faticosi, il che può aumentare il rischio di errori e lesioni.
  • Aggressioni: centinaia di infortuni ogni anno sono provocati da lesioni provocate da aggressioni fisiche verso il personale sanitario.

La Prevenzione, così com’è strutturata, non basta!

I numeri sono clamorosi e non devono passare inosservati: ogni giorno di media ci sono 27 nuovi infortuni. E’ evidente quindi che non possono bastare le misure in essere ma occorrono ulteriori sforzi per prevenire le situazioni rischiose.

Molte Aziende invece delegano la prevenzione quasi totalmente alla parte formativa, peraltro obbligatoria per legge (181/2008) senza però trovare soluzioni efficaci nell’ambito dell’organizzazione del lavoro.

Passaggio assolutamente necessario ma, purtroppo, considerato dispendioso e per questo trascurabile.

Come spesso si sente dire, infatti, rispetto alla Sicurezza sul lavoro è difficile sentire parlare di investimento, quanto piuttosto di costo. E’ in una sanità ormai esclusivamente legata al bilancio, riuscire a concepire altro risulta molto complesso.

Anche se si tratta di civiltà e di diritti basilari, come la maggior certezza possibile di tornare a casa sani e salvi da lavoro.

Dott. Marco Tapinassi
Dott. Marco Tapinassi
Vice-Direttore e Giornalista iscritto all'albo. Collaboro con diverse testate e quotidiani online ed ho all'attivo oltre 5000 articoli pubblicati. Studio la lingua albanese, sono un divoratore di serie tv e amo il cinema. Non perdo nemmeno un tè con il mio bianconiglio.
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