Una serie di minacce, insulti e agguati hanno portato la procura di Genova a prendere provvedimenti contro tre individui che hanno perseguitato e minacciato un’infermiera caposala e un’operatrice sanitaria della RSA Piccolo Cottolengo Don Orione di San Fruttuoso.
I tre, figli e nuora di una paziente ricoverata nella struttura, sono ora sottoposti a divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico, in seguito alla richiesta della procura. Sono indagati per stalking e gli episodi di persecuzione sono iniziati a dicembre 2023, concludendosi solo a fine marzo 2024 con l’intervento delle volanti della questura.
Cronologia degli Eventi
Tutto ha avuto inizio con il ricovero della madre dei due uomini nella RSA. Durante una visita, l’operatrice sanitaria ha richiamato i figli sull’importanza di indossare la mascherina, suscitando reazioni di insulti. Successivamente, in un altro incontro, i due hanno cercato di forzare l’ingresso fuori dall’orario di visita, insultando l’operatrice per il rifiuto.
Da quel momento, sia l’infermiera che l’operatrice sanitaria hanno ricevuto una serie di insulti e minacce tramite messaggi e telefonate. La situazione è peggiorata quando i tre si sono presentati sul luogo di lavoro delle due donne, costringendole a nascondersi.
Gli Episodi Più Gravi
Le minacce sono diventate sempre più serie: una foto di un coltello inviata alla caposala con la scritta “Vi cercheremo e vi troveremo. Denunciaci, non ci importa”, e infine un agguato il 25 marzo. In quell’occasione, il marito e la moglie hanno atteso l’operatrice sanitaria fuori dalla RSA, bloccando la sua auto. L’uomo ha tentato di aprire la portiera dell’auto, costringendo l’operatrice a un attacco di panico che ha necessitato il ricovero in ospedale.
Dopo questo grave episodio, le due donne hanno deciso di denunciare tutto. Il fascicolo è ora nelle mani del pubblico ministero Paola Calleri, che ha chiesto provvedimenti urgenti nei confronti dei tre individui.
La situazione evidenzia la crescente necessità di proteggere il personale sanitario da violenze e minacce, garantendo la sicurezza e l’integrità di coloro che lavorano per la cura e il benessere degli altri.
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