Ordine Infermieri Firenze Pistoia, il Caso Tapinassi finisce in Procura. Il nostro vice direttore annuncia con una lettera aperta di aver fatto ricorso al CCEPS e di aver segnalato alla Procura della Repubblica.
Il Caso Tapinassi vede iniziare un nuovo capitolo che porta l’OPI Firenze Pistoia davanti al CCEPS, con tanto di segnalazione in Procura della Repubblica.
In una lettera aperta, il nostro vice direttore Marco Tapinassi dichiara mezzo stampa di non aver accettato la sospensione da parte dell’ordine, definita illegittima.
Le dichiarazioni.
“L’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale di Firenze e Pistoia ha provveduto a sospendermi al termine di un procedimento disciplinare che reputo illegittimo.
In particolare sono stato incolpato per alcuni articoli che narrano i fatti dell’assemblea del 20 aprile di cui NON sono autore. I quali sono stati pubblicati sul quotidiano AssoCareNews.it, di cui NON sono direttore responsabile.
Sono stato inoltre incolpato ingiustamente di aver condiviso questi articoli su di un gruppo facebook, senza peraltro aggiungere alcun commento se non riportando integralmente il titolo stesso dell’articolo” riassume l’Infermiere e Giornalista.
“Per questo lo scorso 27 luglio ho ricevuto 30 giorni di sospensione dall’esercizio dell’attività professionale.
Tali contestazioni si appalesano in evidente contrasto con il contenuto dell’articolo 21 della nostra Costituzione (libertà di parola e di stampa) e della legge 47/1948 sulla stampa.
Fatti gravissimi che reputo illegittimi e che mi hanno portato a scegliere di farmi assistere dai miei avvocati di Roma, avv. Giangiacomo Bausone e avv. Olindo Cazzolla. Grazie alla loro eccelsa preparazione ed esperienza, ho potuto presentare ricorso alla Commissione Centrale Esercenti delle Professioni Sanitarie contro il provvedimento di sospensione emesso dall’Ordine degli Infermieri di Firenze e Pistoia.
Ad esso è seguita la segnalazione al Ministero della Salute e alla Procura della Repubblica di Firenze. La mia battaglia per tutelare i diritti costituzionali è soltanto all’inizio” conclude.
All’Ordine sono contestati una serie impressionante di punti, che hanno portato alla stesura di ben 56 pagine di ricorso.
Intanto Infermieri, Medici, Professionisti Sanitari e cittadini si stringono attorno al nostro vice direttore: la raccolta firme ha sfondato le 850 adesioni con oltre cento commenti di solidarietà e presa distanza dalla decisione dell’Ordine.