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Sanità al collasso: Concorsi deserti e Reparti sempre più poveri di personale.

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La sanità pubblica nella provincia di Vercelli è sull’orlo del baratro, con sindacati in aperta polemica che denunciano una situazione allarmante di carenza di personale, ritardi negli investimenti e turni massacranti. Fp Cgil e Nursind Fials esprimono la loro “forte preoccupazione”, smentendo i toni ottimistici della Regione e tracciando un quadro a tinte fosche.

La carenza di personale è il nodo cruciale. Dal 2019 ad oggi, la sanità vercellese ha perso centinaia di medici, infermieri, tecnici, fisioterapisti e operatori socio-sanitari (OSS). L’ultimo concorso per infermieri nell’Asl Vercelli ha visto l’assunzione di appena 16 professionisti, a fronte di un fabbisogno stimato di un centinaio. Un dato sconcertante che evidenzia la difficoltà, o l’incapacità, di attrarre nuove risorse.

Ancora più paradossale la situazione per il personale amministrativo: nonostante la presenza di oltre 300 candidati all’ultimo concorso, i sindacati lamentano la volontà dell’Asl di sospenderlo, aggiungendo un’ulteriore incertezza in un settore già sotto pressione.

Il problema non si limita alla mancanza di personale. La sanità locale è afflitta da gravi ritardi nell’ambito logistico-tecnologico-strumentale. Apparecchiature essenziali, come la TAC a Vercelli, l’apparecchiatura RX del pronto soccorso di Borgosesia e la strumentazione per la sterilizzazione ferri del blocco operatorio di Vercelli, non vengono acquistate o, se acquistate, rimangono inutilizzate. Anche le opere murarie, come quelle dell’anatomia patologica, e il rinnovo di barelle e carrozzine in ambulatori e reparti, languono.

A Vercelli, diversi reparti necessitano urgentemente di ristrutturazioni murarie, tra cui medicina, psichiatria, blocco operatorio, radiologia, recupero funzionale, anatomia patologica e ostetricia. I sindacati criticano aspramente la Regione, accusandola di “affiggere manifesti di buone intenzioni” mentre “blocca gli investimenti che potrebbero incentivare e rafforzare la sanità pubblica”.

Anche gli ambiziosi obiettivi di abbattimento delle liste d’attesa rischiano di arenarsi. I finanziamenti regionali coprirebbero solo parzialmente il fabbisogno, e la direzione ha già comunicato la possibilità di tagliare compensi e personale assunto per questo scopo a partire da giugno.

Il quadro generale è desolante: salari bassi e turni massacranti stanno portando a una “sempre più evidente fuga dal Servizio Sanitario Nazionale”. La riorganizzazione dei reparti annunciata per l’estate non ha risolto la cronica carenza di personale in reparti, ambulatori e case della salute. La Casa della Salute di Varallo si sta “svuotando”, e gli sportelli nei vari centri sono disponibili “a singhiozzo” a causa della grave carenza di personale.

L’ospedale di Borgosesia, in particolare, sta subendo un costante ridimensionamento. Le intenzioni riguardo al punto nascite non sono chiare, e la struttura sta vivendo un “sostanziale logoramento”. La tanto acclamata Rianimazione non è mai diventata operativa, e la gestione dei letti di sub-intensiva rischia di ricadere sulla degenza ordinaria, compromettendo ulteriormente la qualità dell’assistenza.

In sintesi, i sindacati lanciano un grido d’allarme: la sanità vercellese è in profonda crisi, minacciata da una carenza di personale insostenibile, infrastrutture fatiscenti e una politica di investimenti inadeguata. Una situazione che mette a rischio la salute dei cittadini e il benessere degli operatori sanitari.

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