Responsabilità civile infermieristica verso terzi.
Cosa significa per gli infermieri e perché è fondamentale conoscerla.
La responsabilità civile verso terzi è un concetto giuridico fondamentale che riguarda ogni professionista sanitario, ma assume un valore particolarmente rilevante per la figura dell’infermiere, sempre più autonoma e centrale nel processo assistenziale. Con l’evoluzione normativa e l’aumento delle aspettative da parte dei cittadini-pazienti, conoscere i confini della propria responsabilità civile non è solo un dovere etico, ma una necessità pratica per lavorare in sicurezza e consapevolezza.
Cosa si intende per responsabilità civile verso terzi.
La responsabilità civile è l’obbligo giuridico di risarcire un danno ingiusto causato a un altro soggetto. Quando si parla di “responsabilità civile verso terzi” in ambito sanitario, ci si riferisce alla responsabilità che un professionista ha nei confronti di persone (terzi, appunto) che subiscono un danno a causa di un errore, una negligenza, una distrazione o un’omissione nell’ambito della sua attività professionale.
Il Codice Civile italiano, agli articoli 2043 e seguenti, stabilisce il principio cardine secondo cui “qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”.
Responsabilità civile e professione infermieristica.
Nel contesto infermieristico, la responsabilità civile si concretizza quando un comportamento – attivo o omissivo – causa un danno al paziente o ad altri soggetti coinvolti nel contesto di cura (familiari, visitatori, colleghi, ecc.). Le principali aree di rischio includono:
- Somministrazione errata di farmaci
- Dimenticanza o errata compilazione della documentazione clinica
- Mancata attuazione delle prescrizioni mediche o dei protocolli assistenziali
- Errori nelle manovre assistenziali (mobilizzazioni, medicazioni, gestione dei device)
- Inadeguata sorveglianza del paziente
Gli infermieri, in quanto professionisti sanitari dotati di autonomia decisionale e responsabilità assistenziale, possono essere chiamati a rispondere in prima persona dei danni arrecati nell’esercizio delle loro funzioni.
Cosa dice la legge: la Legge Gelli-Bianco.
Il riferimento normativo principale è la Legge 8 marzo 2017, n. 24 (cosiddetta Legge Gelli-Bianco), che ha riformato la responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie. Tra i principi fondamentali della legge:
La responsabilità civile degli esercenti le professioni sanitarie è di natura extracontrattuale (art. 7), a meno che non ci siano obbligazioni assunte direttamente dal professionista verso il paziente.
Le strutture sanitarie pubbliche e private rispondono in via contrattuale per danni causati dal personale che vi opera.
È obbligatoria la copertura assicurativa per tutti i professionisti sanitari, compresi gli infermieri.
Viene istituito un sistema nazionale di sicurezza delle cure, con un focus sulla prevenzione del rischio clinico.
Responsabilità civile nella pratica quotidiana.
Nella quotidianità infermieristica, la responsabilità civile si può concretizzare in azioni anche apparentemente banali: non posizionare correttamente le sbarre del letto, trascrivere in modo errato un parametro vitale, oppure non segnalare in tempo un peggioramento clinico. In tutti questi casi, se dal comportamento deriva un danno al paziente, l’infermiere può essere chiamato a risponderne.
La responsabilità non si configura solo nel danno materiale o fisico, ma può riguardare anche il danno morale, biologico o da perdita di chance.
Le conseguenze della responsabilità civile.
Le conseguenze di una condanna per responsabilità civile includono:
- Obbligo di risarcimento del danno (anche elevato, in caso di lesioni gravi o morte del paziente)
- Impatti sulla reputazione professionale
- Possibili riflessi disciplinari (sanzioni da parte dell’Ordine professionale o del datore di lavoro)
- Stress lavorativo e disagio psicologico
Come tutelarsi: prevenzione e assicurazione.
Difendersi dalla responsabilità civile significa prevenire. Ecco alcune azioni fondamentali:
1. Aggiornamento professionale continuo: Restare informati su linee guida, buone pratiche, protocolli aziendali e normative vigenti è il primo scudo.
2. Documentazione accurata: Il diario infermieristico e la cartella clinica devono essere compilati con precisione, tempestività e coerenza.
3. Comunicazione efficace: Un dialogo chiaro con il paziente, i familiari e il team multidisciplinare riduce i margini di errore.
4. Assicurazione professionale: Oggi ogni infermiere, anche dipendente, è tenuto ad avere una polizza di responsabilità civile professionale. Esistono diverse formule sul mercato: base, con estensione alla colpa grave, tutela legale, retroattività.
La responsabilità civile verso terzi non è un concetto astratto: è un elemento reale, quotidiano e inevitabile della pratica infermieristica. In un sistema sanitario sempre più complesso e orientato alla tutela del cittadino, ogni infermiere ha il dovere – e il diritto – di conoscere gli strumenti giuridici che regolano la propria attività. Una conoscenza chiara della responsabilità civile rappresenta la base per esercitare in modo sicuro, etico e consapevole, a tutela di sé stessi e dei pazienti.
Fonti normative e documentali:
- Codice Civile, art. 2043 e ss.
- Legge 8 marzo 2017, n. 24 – Gelli-Bianco
- Codice Deontologico FNOPI
- Documentazione compagnie assicurative specializzate in RC professionale sanitaria
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