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Fp Cgil denuncia lo stallo del Contratto. Responsabilità del Governo, che mortifa Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie.

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La trattativa per il rinnovo del contratto della sanità pubblica è ancora ferma, e la Fp Cgil punta il dito contro il Governo, accusandolo di totale indisponibilità a stanziare le risorse necessarie per sbloccare la situazione. L’incontro odierno presso l’ARAN si è concluso, ancora una volta, con un esito deludente, lasciando i lavoratori del settore senza risposte concrete.

Le attuali risorse, già definite nelle Leggi di Bilancio, sono considerate dalla Fp Cgil “largamente insufficienti” per garantire il mantenimento del potere d’acquisto del personale sanitario. Un potere d’acquisto già fortemente compromesso da anni di tagli e da un aumento costante dei carichi di lavoro. La nota del sindacato evidenzia inoltre che i vincoli sulle risorse per la contrattazione integrativa rimangono intatti, aggravando ulteriormente la situazione.

«In presenza di un documento della Conferenza delle Regioni che – quanto meno – si interroga sulla necessità di porre argine all’emorragia di personale e di vocazioni verso le professioni sanitarie registriamo la totale assenza del Ministro della Salute che, evidentemente, ritiene che quanto succede sui contratti della sanità pubblica e, di conseguenza, dentro le aziende sanitarie non sia affar suo», dichiara la Fp Cgil. Questa assenza è interpretata come un grave segnale di disinteresse politico verso le problematiche che affliggono il settore.

La Fp Cgil ribadisce la propria fermezza: le richieste sindacali, volte a migliorare le condizioni di chi lavora, sono rimaste inascoltate. Il sindacato rifiuta di accettare imposizioni dalle parti datoriali che, a loro dire, tendono a risolvere problemi delle aziende senza portare alcun beneficio ai lavoratori.

«Senza ulteriori risorse non c’è sviluppo professionale possibile, non c’è aumento delle indennità possibile, non c’è contrattazione decentrata praticabile, non c’è diritto alla mensa, non si possono migliorare le condizioni di lavoro», si legge nella nota.

Di fronte a una sanità pubblica in affanno, con operatori sottopagati e sottoposti a pressioni continue, la chiusura manifestata dalle parti datoriali è vista come un ulteriore segnale di disinteresse politico. La Fp Cgil annuncia che valuterà come intensificare la mobilitazione, che non si è mai interrotta, grazie anche al sostegno di lavoratori stanchi di essere “presi in giro” da Governo e datori di lavoro.

La conclusione della nota è un chiaro appello: «Servono risposte immediate e risorse vere per dare dignità al lavoro nella sanità pubblica e garantire servizi adeguati alle cittadine e ai cittadini».

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