Contratto di Infermieri , OSS e Professioni Sanitarie: un rinnovo sempre più lontano.
Il contratto per Infermieri, OSS, Ostetriche, Fisioterapisti e altre professioni sanitarie è nuovamente slittato, lasciando nel limbo migliaia di lavoratori che attendono aggiornamenti sostanziali.
Recentemente, all’Aran – l’agenzia governativa responsabile della negoziazione dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) – sono emerse divergenze significative tra i sindacati. Da un lato, CISL FP, Nursind e Fials hanno sostenuto il rinnovo del contratto 2022-2024; dall’altro, Fp CGIL, UIL Fpl e Nursing Up si sono espressi in maniera contraria.
Le Preoccupazioni dei Professionisti
Le motivazioni alla base del dissenso non riguardano solo gli esigui aumenti salariali, definiti da molti come “un pacco di patatine fritte al giorno”, ma anche questioni più sostanziali come l’impossibilità di avanzare nella carriera e la necessità di fare valere le proprie competenze professionali a discapito delle raccomandazioni. Inoltre, cresce l’inquietudine per l’introduzione della figura dell’Assistente Infermiere, una “combinazione” tra Infermiere e OSS che, dall’estate del 2024, ha sollevato una serie di polemiche nel mondo della sanità.
Mentre il 49% dei consensi è rappresentato dai sindacati favorevoli all’introduzione di questa nuova figura, il 51% è contrario, temendo che gli Assistenti Infermieri possano sostituire i professionisti qualificati (infermieri laureati) con corsi di preparazione non sempre all’altezza. La preoccupazione è che un Operatore Socio Sanitario possa limitarsi a “scimmiottare” le funzioni di un infermiere, creando un potenziale danno alla qualità dell’assistenza sanitaria.
Politica e Sindacati: Un Intrigo Complesso
A complicare ulteriormente la situazione ci sono le attuali alleanze politiche. I sindacati favorevoli al contratto sono notoriamente schierati con la Premier Giorgia Meloni, mentre i sindacati contrari si posizionano maggiormente in sintonia con l’opposizione. Questo scenario crea un clima di conflitto che ricade direttamente sui lavoratori, molti dei quali scelgono di lasciare il Sistema Sanitario Nazionale per cercare opportunità all’estero, dove il riconoscimento delle competenze e le possibilità di carriera sono decisamente migliori.
Un Appuntamento Cruciale
L’Aran ha convocato tutti i sindacati per il 22 maggio 2025 a Roma, ma il futuro del contratto e delle professioni sanitarie resta incerto. Se il governo Meloni, insieme ai Ministeri dell’Economia e della Salute, non interverrà, sarà difficile ottenere il giusto riconoscimento e valorizzazione delle competenze professionali. È fondamentale che vengano adottate misure concrete per garantire che ogni singolo professionista della salute venga valorizzato come merita, affinché il Sistema Sanitario Nazionale possa mantenere la sua integrità e attrattività.
In conclusione, l’assenza di un accordo concreto non solo danneggia i professionisti sanitari, ma rischia di compromettere anche la qualità dell’assistenza sanitaria nel nostro Paese. La strada per il rinnovo del contratto è ancora lunga, ma il momento di agire è ora.
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