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Gli OSS danno del “tu” al paziente per creare un rapporto di maggiore vicinanza, fiducia e umanità, abbattendo la distanza formale. Usare il “tu” rompe un muro invisibile tra chi assiste e chi è assistito, favorendo un’atmosfera di fiducia e un dialogo più naturale e diretto.
Questo rende il paziente meno solo e più compreso, facilitando la comunicazione e l’ascolto, elementi fondamentali per un’assistenza sicura e di qualità.
Tuttavia, usare il “tu” non significa perdere professionalità; l’OSS deve adattare il linguaggio alla personalità del paziente, mantenendo un equilibrio tra empatia e rispetto.
Al contrario, infermieri e medici mantengono spesso il “lei” per tutelare la formalità e i confini professionali della relazione di cura, evitando confidenze eccessive, ma anche in questi casi il tono deve essere modulato in base alle esigenze del paziente.
In sintesi, il “tu” è uno strumento per umanizzare l’assistenza e rendere la relazione più calda e vicina, senza compromettere la professionalità.
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