Condividi contenuto
L’Assistenza Infermieristica a persone con Disforia di Genere: un approccio inclusivo e personalizzato.
L’assistenza infermieristica rivolta a persone con disforia di genere richiede una preparazione, una sensibilità e una competenza specifiche per rispondere in modo rispettoso, efficace e umanizzato a bisogni complessi che coinvolgono aspetti psicologici, fisici e sociali. La disforia di genere, definita come la sofferenza clinicamente significativa dovuta alla discrepanza tra il genere assegnato alla nascita e l’identità di genere percepita, espone l’individuo a problematiche sanitarie peculiari che necessitano una gestione multidisciplinare e centrata sulla persona.
Definizioni e contestualizzazione.
Per comprendere l’assistenza adeguata, è importante conoscere le terminologie e le classificazioni fondamentali:
- Genere: comportamenti e ruoli sociali associati culturalmente al sesso biologico.
- Incongruenza di genere: discrepanza tra sesso assegnato e identità di genere sentita.
- Disforia di genere: sofferenza psicologica collegata all’incongruenza.
- Transgender: termine generico per persone con identità o espressione di genere diversa dal sesso biologico.
- Non binarie: persone che non si riconoscono esclusivamente nei generi maschile o femminile.
Queste definizioni sono supportate da criteri diagnostici aggiornati nel DSM-5 e nella classificazione ICD11, che depatologizzano l’identità di genere, riconoscendo la disforia come condizione distinta dalla transessualità o dall’orientamento sessuale.
Percorso Assistenziale e strutture coinvolte.
Il percorso di assistenza prevede l’accesso a centri specializzati, dove un’équipe multidisciplinare (infermieri, endocrinologi, psicologi, chirurghi, neuropsichiatri infantili, logopedisti, bioeticisti) accompagna la persona in ogni fase: dalla prima accoglienza, alla valutazione psicologica, al supporto nelle terapie ormonali di affermazione di genere, fino agli interventi chirurgici se necessari. Gli infermieri giocano un ruolo cruciale nel coordinamento delle visite, nella gestione della documentazione, nel supporto emotivo continuo e nelle procedure di follow-up post-intervento.
Aspetti Infermieristici pratici e relazionali.
Sul piano pratico, il personale infermieristico si occupa di:
- Accoglienza e pianificazione delle visite.
- Somministrazione e monitoraggio delle terapie ormonali.
- Valutazioni antropometriche e monitoraggio dei parametri vitali.
- Gestione della documentazione sanitaria e dei percorsi pre/post-operatori.
- Supporto telefonico e in presenza, offrendo un punto di riferimento costante.
Sul piano relazionale l’infermiere deve:
- Instaurare una comunicazione empatica e non giudicante.
- Utilizzare un linguaggio neutro o conforme alle preferenze espresse dal paziente.
- Rispettare la privacy, la riservatezza, e creare un ambiente inclusivo.
- Evitare domande o comportamenti che possano risultare invasivi o discriminatori.
- Sensibilizzare se stesso e il team alla necessità di formazione continua sul tema.
Problematiche e bisogni specifici.
Le persone con disforia di genere manifestano un rischio elevato di disturbi legati alla salute mentale, derivanti spesso da episodi di discriminazione, stigma e esclusione sociale. È quindi fondamentale garantire un’assistenza che promuova il benessere psicologico, con l’inclusione di supporti psicologici e sociali. Inoltre, il paziente transgender necessita di screening appropriati, sia per le problematiche legate al sesso biologico d’origine che per gli effetti della terapia ormonale e degli eventuali interventi chirurgici.
È importante sottolineare che le barriere culturali e la carenza di competenze del personale sanitario rappresentano ostacoli frequenti nell’accesso e nella qualità delle cure. In Italia sono stati fatti passi avanti con l’istituzione di centri di riferimento e la pubblicazione di linee guida come gli Standards of Care della WPATH, ma resta fondamentale un impegno continuo nella formazione e nell’adeguamento dei servizi per garantire l’equità e la dignità dell’assistenza.
Considerazioni conclusive.
L’assistenza infermieristica a persone con disforia di genere deve essere orientata a:
- Fornire cure sicure, rispettose e personalizzate.
- Favorire un ambiente accogliente, libero da stigma e discriminazioni.
- Integrare competenze cliniche con sensibilità culturale e umana.
- Promuovere la formazione degli operatori sanitari per una maggiore consapevolezza e competenza.
- Riconoscere l’importanza di un approccio multidisciplinare e di supporto continuo lungo tutto il percorso di transizione.
Solo così sarà possibile garantire una qualità di vita migliore e il rispetto della dignità delle persone con disforia di genere, rispondendo adeguatamente ai loro bisogni complessi e variabili nel tempo.

