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L’integrazione sociosanitaria è da anni la parola chiave per affrontare la crescente complessità dei bisogni della popolazione, invecchiata e affetta da cronicità. Il rinnovo, in data 30 ottobre 2025, del Protocollo d’Intesa tra il CNOAS (Consiglio Nazionale dell’Ordine Assistenti Sociali) e la FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche) non è solo la conferma di una collaborazione avviata nel 2021, ma un atto politico che eleva a modello culturale l’azione congiunta di due professioni fondamentali per la tenuta del sistema di cura italiano.
“Non si può prescindere dal lavorare insieme. Non possiamo pensare di fare i solisti”, dichiara Barbara Mangiacavalli, presidente FNOPI. Questa affermazione cattura l’essenza di un accordo triennale che mira a rendere l’integrazione non più un semplice auspicio, ma una pratica operativa standardizzata e politicamente sostenuta.
Assistenza e supporto sociale: 2 facce della stessa medaglia.
Assistenti sociali e infermieri sono le figure più vicine al cittadino in ogni contesto di cura: dalle Case della Comunità all’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), dai consultori ai servizi per le dipendenze.
Mentre l’infermiere ha la responsabilità della cura e dell’assistenza sanitaria, gestendo la cronicità, monitorando i trattamenti e promuovendo l’educazione sanitaria, l’assistente sociale interviene per garantire la tutela sociale, il diritto di cittadinanza, l’accesso ai servizi e il progetto di vita della persona, in particolare quelle in condizione di fragilità.
Barbara Rosina, presidente CNOAS, è netta: “Rinnoviamo la nostra sinergia, consapevoli che senza infermieri e assistenti sociali questo Paese sarebbe più ingiusto. Le nostre professioni non si sovrappongono, ma si integrano.”
È proprio questa complementarità che, se ben orchestrata, garantisce una presa in carico globale, evitando la frammentazione degli interventi, spesso causa di inefficacia e disagio per l’utente.
La forza politica e professionale dell’alleanza.
Il protocollo individua quattro dimensioni di azione congiunta, dimostrando che l’impegno va oltre il singolo caso clinico, per influenzare la struttura stessa del sistema sociosanitario:
1. Dimensione politica e organizzativa.
CNOAS e FNOPI si impegnano in attività di rappresentanza istituzionale per orientare la programmazione e le scelte organizzative a livello nazionale e regionale. L’obiettivo è duplice: garantire il pieno riconoscimento del ruolo e delle competenze dei professionisti (spingendo per modelli organizzativi più efficaci) e proporre riforme che mettano al centro la persona e la comunità.
Questo punto è cruciale nell’attuale fase di implementazione delle riforme del PNRR, dove figure chiave come l’Infermiere di Famiglia e Comunità e l’Assistente Sociale sono chiamate a collaborare strettamente all’interno delle Centrali Operative Territoriali (COT) e delle Case della Comunità.
2. Dimensione professionale e formativa.
L’accordo mira a rafforzare l’azione formativa e culturale congiunta. Il lavoro di squadra inizia dall’università e prosegue con la Formazione Continua (ECM). L’interprofessionalità non si improvvisa: sono necessarie occasioni di studio e confronto comune (ricerche, seminari, pubblicazioni) per sviluppare un linguaggio condiviso, superare eventuali stereotipi e massimizzare l’efficacia del case management congiunto.
3. Collaborazione con gli Stakeholder.
Le due Federazioni si propongono di delineare documenti e linee guida comuni anche in collaborazione con enti e associazioni di rappresentanza. Lavorare con gli stakeholder significa connettersi con la rete del Terzo Settore e del volontariato, fondamentali in Italia per la sussidiarietà e l’attivazione delle risorse comunitarie. Questo garantisce che l’azione professionale sia radicata nel contesto locale.
L’impatto concreto sui Cittadini.
Cosa significa in pratica questa sinergia per il cittadino?
- Continuità Assistenziale Migliorata: Nel passaggio dall’ospedale a casa (dimissioni protette), la collaborazione tra infermiere (che organizza l’assistenza sanitaria domiciliare) e assistente sociale (che attiva il sostegno sociale, l’ausili e la rete familiare/comunitaria) diventa fluida, prevenendo ricoveri impropri o abbandoni assistenziali.
- Gestione della Cronicità e della Disabilità: In un percorso di cura per un paziente cronico o con disabilità, l’infermiere si occupa della salute fisica e dell’addestramento all’autocura, mentre l’assistente sociale gestisce l’accesso ai sostegni economici, la predisposizione del progetto di vita e l’eventuale supporto per la tutela giuridica (es. Amministrazione di Sostegno).
- Salute Mentale: L’integrazione è essenziale nei servizi di salute mentale, dove il benessere passa necessariamente per la combinazione tra cura clinica, riabilitazione sociale e inclusione abitativa/lavorativa.
Con il rinnovo di questo protocollo, CNOAS e FNOPI assumono l’impegno di essere non solo gli esecutori, ma anche i promotori attivi di un sistema di welfare più equo ed efficiente.
Le presidenti Mangiacavalli e Rosina lo ribadiscono congiuntamente: “consapevoli di questo sappiamo che insieme possiamo fare la differenza e insieme la faremo”.
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