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Redazione Assocarenews.it
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Il Movimento Internazionale Transculturale “Uniti per Unire” rinforza con un nuovo organigramma il “Dipartimento per il Dialogo e Rispetto Reciproco Interreligioso, nato con l’iniziativa #Cristianinmoschea il giorno 11 settembre del 2016.

Il Presidente di Uniti per Unire, Prof. Foad Aodi, ed il coordinatore nazionale del dipartimento Vescovo Luis Miguel: «Da sempre, la nostra missione è quella di promuovere un dialogo interreligioso concreto, basato su fatti, non su simboli. Il futuro della pace dipende dalla nostra capacità di unire le voci di tutte le religioni»
Roma, 19 aprile 2025 – Il Movimento Internazionale Transculturale “Uniti per Unire” ha ufficialmente annunciato il rinnovamento dell’organigramma del “Dipartimento per il Dialogo e Rispetto Reciproco Interreligioso”, dopo anni di impegno concreto per la promozione del dialogo tra religioni e culture diverse.
Con una rete globale che si estende in 120 paesi e include oltre 78 dipartimenti, il Movimento è un esempio di unione delle voci di professionisti e cittadini in vari settori, tra cui il mondo sanitario, legale, giornalistico e non solo.
Foad Aodi, Presidente e Fondatore del Movimento, nonché Direttore dell’Agenzia Britannica Internazionale Informazione Senza Confini (AISC), membro del Registro Esperti FNOMCEO e quattro volte consigliere dell’OMCeO di Roma insieme al Vescovo Anglicano Luis Miguel e al Presidente della Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) Kamel Belaiotuche hanno dichiarato:
«Dal 2016, il nostro impegno non è mai stato solo simbolico. Con l’iniziativa “CristianinMoschea” abbiamo iniziato un percorso di dialogo che ha visto la partecipazione di milioni di persone, unendo musulmani e cristiani per abbattere le barriere della diffidenza e dell’intolleranza. Oggi il nostro impegno continua, con l’obiettivo di promuovere un dialogo concreto, che si traduca in fatti reali, e non solo in fotografie o dichiarazioni. La pace si costruisce nei fatti, non nelle parole e foto tra i religiosi».
Il Dipartimento per il Dialogo e Rispetto Reciproco Interreligioso, nato con l’iniziativa #CristianinMoschea dell’11 settembre 2016, promossa dal movimento Uniti per Unire e Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia), ha registrato un enorme successo internazionale, con la partecipazione di numerose persone, dimostrando l’importanza di avvicinare le religioni attraverso azioni concrete. Quello che era nato come un evento simbolico è diventato un movimento che ha coinvolto il 95% delle comunità musulmane e arabe in Italia, oltre a numerosi esponenti della comunità cristiana e delle altre fedi.
Gli esponenti del dipartimento hanno inoltre evidenziato la necessità di rinnovare il dialogo interreligioso, con un approccio che non si limiti a celebrazioni simboliche, ma che miri a creare un cambiamento reale nelle comunità e nelle istituzioni. «Oggi siamo chiamati a proseguire un lavoro che si fa ogni giorno nelle comunità del mondo, con l’obiettivo di superare le divisioni religiose e culturali e promuovere una società più inclusiva e pacifica».
Il Movimento, che raccoglie componenti di tutta la società civile, dai professionisti sanitari, agli avvocati, ai giornalisti, apolitico e non legato a nessuna fede religiosa, ma aperto al dialogo con tutte le fedi, ha annunciato che, a seguito di una serie di dibattiti interni, il Dipartimento per il Dialogo e Rispetto Reciproco Interreligioso ha rinnovato il proprio organigramma, con l’ingresso di nuovi membri e la conferma dei principali leader che hanno contribuito al successo delle iniziative passate. Il rinnovato dipartimento continuerà a promuovere eventi e iniziative concrete di dialogo tra le religioni, puntando a coinvolgere sempre più persone in azioni di rispetto reciproco.
«Da oltre due mesi stiamo lavorando intensamente per rinnovare e rafforzare i nostri Dipartimenti, istituendone anche di nuovi in base alle esigenze che emergono. Attualmente siamo arrivati a quota 78 Dipartimenti, e li stiamo presentando e annunciando gradualmente, come abbiamo già fatto per molti di essi. Il Dipartimento Cristiani in Moschea nasce da una proposta lanciata nel 2016 nell’ambito dell’iniziativa “Uniti per Unire – Co-mai. Oggi ne fanno parte una ventina di membri, appartenenti a diverse religioni, comunità e appartenenze culturali. È un vero spazio di dialogo e confronto, aperto e inclusivo.
Colgo anche l’occasione per fare gli auguri di Buona Pasqua a tutti, un gesto che abbiamo voluto condividere pubblicamente anche durante la trasmissione, come messaggio di pace e fratellanza rivolto a tutti, nessuno escluso.», afferma il Prof. Aodi.
Il nuovo organigramma del Dipartimento include:
Coordinatore Nazionale e Portavoce:
• Vescovo Anglicano Luis Miguel
Co-Coordinatori:
• Soufi Mustapha (Imam Cesena)
• Pino Pironti (Presidente Casa Abramítica)
• Antonio Inferrera (Coordinatore Tavolo Interreligioso Municipio VI Roma )
• Padre Libanese Abdo Raad
Referente per l’Informazione e Dialogo Interreligioso:
• Romina Gobbo (Giornalista esperta in dialogo interreligioso, collaboratrice di Avvenire, Famiglia Cristiana, Il Messaggero)
• Ci sono anche i 20 membri del dipartimento esperti in dialogo interreligioso e in rappresentanza di numerose comunità ed associazioni di Uniti per Unire
Concludendo, i nostri esponenti ed esperti nel dialogo interreligioso hanno ribadito che il futuro del dialogo interreligioso e della pace mondiale dipende dal coinvolgimento concreto di tutti, senza distinzioni di fede o provenienza culturale: «Non possiamo permetterci di fermarci a gesti simbolici. Dobbiamo lavorare per un dialogo vero, che coinvolga le persone, le comunità e i leader religiosi. La pace non è un’idea, è una responsabilità che abbiamo tutti».
Le linee guida e i punti chiave del Movimento Internazionale Transculturale Uniti per Unire.
1 Dialogo interreligioso e rispetto reciproco
Nessuna pace senza giustizia, nessuna giustizia senza rispetto. Dal 2016 con Cristiani in Moschea promuoviamo il confronto vero, oltre le foto di facciata.
2 Salute globale e cooperazione sanitaria internazionale
La sanità è un diritto, non un privilegio. Diamo voce a tutti i professionisti, di ogni origine e specializzazione, attraverso AMSI, UMEM e le 78 branche professionali.
3 Informazione senza confini
Con l’AISC e le trasmissioni su AISC_TV, costruiamo ponti di verità tra giornalismo, politica e società civile, senza filtri né censure.
4 Inclusione sociale e lotta alle discriminazioni
Unire è l’obiettivo, escludere è il fallimento. Il nostro è un movimento contro ogni razzismo, esclusione e chiusura identitaria.
5 Valorizzazione delle comunità e delle competenze multiculturali
Le nostre comunità, presenti in 120 Paesi, sono la nostra forza. Il loro sapere è la ricchezza vera di una società inclusiva e trasversale.
6 Diplomazia della pace e contro le guerre strumentalizzate
Oggi più che mai serve la diplomazia della BASI (Buon senso, Ascolto, Saggezza, Inclusione). Papa Francesco è un faro, ma serve l’impegno collettivo.
7 Unità tra religiosi e laici di buona volontà
L’identità non è chiusura, ma apertura. Il successo è creare sinergia tra chi crede e chi agisce per il bene comune, ognuno nel proprio ruolo.
Ecco il link della trasmissione di AISC TV dedicata proprio alla Pasqua, coordinata dal Prof. Foad Aodi, con la partecipazione degli esponenti del Dipartimento per il Dialogo e Rispetto Reciproco Interreligioso, ovvero il Vescovo Anglicano Luis Miguel, Soufi Mustapha (Imam Cesena), Pino Pironti (Presidente Casa Abramítica) e la giornalista Romina Gobbo ed Antonio Inferrera. La puntata è andata in onda ieri 18 aprile 2025 ed è disponibile sul canale AISC TV e sul portale AISC NEWS, che fanno parte dell’agenzia AISC.
https://www.facebook.com/foadaodi1/videos/8999896663449425
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