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18 Nov 2025, Mar

Virginia Apgar e il test che ha salvato milioni di vite: la nascita di una rivoluzione neonatale.

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Nel 1952, in una sala parto di New York, il silenzio si fece palpabile dopo la nascita di un bambino blu e immobile, apparentemente senza speranze. La disperazione serpeggiava tra medici e infermieri, dubbiosi se intervenire o arrendersi. Fu allora che una voce ferma e autorevole si levò: «Segniamo il neonato». Quella voce apparteneva alla dottoressa Virginia Apgar, il cui semplice gesto avrebbe cambiato il destino della medicina neonatale.Virginia Apgar aveva iniziato la sua carriera sognando di diventare chirurga, ma negli anni ’40, a causa dei forti pregiudizi di genere, le porte degli ospedali si chiudevano quasi sempre alle donne in sala operatoria. Non scoraggiata, si orientò verso l’anestesiologia, un campo allora poco esplorato dalle donne ma di grande impatto sanitario. In quel contesto, lavorando nel reparto maternità del Columbia-Presbyterian Hospital, assistette a tragedie che la segnarono profondamente: neonati che morivano pochi minuti dopo la nascita senza un motivo chiaro e senza un metodo per intervenire efficacemente.Per questo motivo, Virginia Apgar ideò un sistema semplice, rapido e innovativo per valutare le condizioni vitali di un neonato subito dopo il parto. Nacque così l’“Indice Apgar”, una scala basata su cinque criteri — frequenza cardiaca, respirazione, tono muscolare, riflessi e colore della pelle — ognuno valutato con un punteggio da 0 a 2, per una somma massima di 10 punti. Questo strumento permise per la prima volta di avere un linguaggio universale e condiviso per capire chi avesse bisogno di aiuti immediati e chi poteva essere lasciato tranquillo.L’impatto fu straordinario. In pochi anni l’Indice Apgar venne adottato in tutti gli ospedali degli Stati Uniti e rapidamente nel mondo, contribuendo a ridurre drasticamente la mortalità neonatale. Quel numero silenzioso, pronunciato in ogni sala parto, divenne sinonimo di speranza e di un futuro salvato.Il contributo di Virginia Apgar andò oltre il solo indice. Laureata anche in Sanità Pubblica, fu una convinta sostenitrice dei diritti delle madri e dei bambini, collaborò con la March of Dimes per la prevenzione delle malformazioni congenite e promosse l’importanza della cura ostetrica e neonatale a livello globale. La sua fama superò il ruolo medico: divenne simbolo di determinazione, innovazione e lotta per il riconoscimento femminile in un campo dominato dagli uomini.La dottoressa Apgar amava ripetere: «Le donne sono come bustine di tè — scoprono quanto sono forti solo quando finiscono in acqua bollente.» Questa frase racchiude l’essenza di una vita dedicata alla scienza, alla giustizia e alla cura umana.Virginia Apgar morì nel 1974, ma il suo lascito continua a vivere in milioni di neonati salvati ogni anno grazie al suo metodo. Oggi, ogni volta che un medico o un’infermiera pronuncia un punteggio Apgar, rinnova quel gesto di umanità e precisione che continua a garantire un inizio di vita migliore.L’Indice Apgar è più di un numero: è un simbolo di come una singola idea possa rivoluzionare la medicina e salvare vite nel modo più delicato e potente che esista — alla nascita stessa della vita.

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